Bocciato dal liceo scientifico in Valsusa, ma promosso grazie all’intervento dei giudici del Consiglio di Stato e del Tar. Si è conclusa così, a inizio ottobre, la vicenda di Luca (nome di fantasia). Lo studente è affetto da dislessia di grado “severo” e frequentava il terzo anno del liceo scientifico in una scuola superiore della valle, ma il collegio docenti aveva deciso di bocciarlo a fine giugno per quattro insufficienze (in matematica, latino, storia e inglese). La scelta di non ammetterlo alla classe quarta era stata ribadita dai professori del liceo valsusino anche a fine agosto, durante una riunione straordinaria.
Dopo la prima bocciatura, la famiglia di Luca – assistita dall’avvocato Paola Zanellato – aveva fatto ricorso al Tar e ad agosto i giudici si erano già pronunciati “sospendendo” la bocciatura e ordinando alla scuola di fare un altro consiglio di classe – prima dell’inizio dell’anno didattico – per valutare nuovamente l’andamento scolastico dello studente.
Il Tar aveva infatti riscontrato che Luca in matematica non era stato assistito dalla scuola secondo le regole previste dal Piano Didattico Personalizzato: l’applicazione del supporto didattico è un obbligo di legge, da attuare proprio per aiutare gli studenti affetti da dislessia.
A fine agosto il preside e i professori si erano riuniti nuovamente, ma al posto di promuovere al quarto anno il giovane (o almeno rimandarlo a settembre per gli esami di riparazione e concedergli un’altra occasione) hanno deciso di bocciarlo.
Secondo la scuola, infatti, Luca non poteva essere comunque ammesso al quarto anno perché aveva altre tre materie insufficienti oltre a matematica (inglese, latino e storia), come previsto dal regolamento d’istituto.
I genitori del giovane dislessico non si sono arresi e sempre aiutati dall’avvocato Zanellato hanno fatto un nuovo ricorso in tribunale, questa volta al Consiglio di Stato a Roma (che è una corte superiore rispetto al Tar). I giudici romani non hanno avuto dubbi sulla vicenda: lo studente non doveva essere bocciato dalla scuola valsusina.
Perché oltre che in matematica, Luca non aveva ricevuto la giusta assistenza del Piano Didattico Personalizzato per altre due materie insufficienti: inglese e latino: “Non è stato applicato correttamente il piano didattico personalizzato non soltanto nella matematica – scrivono i giudici del Consiglio di Stato – ma anche nelle materie di inglese e latino, non avendo concesso all’allievo l’uso di dizionari digitali, come invece previsto dal piano”.
Vengono quindi annullati i verbali del collegio docenti e i giudici ordinano l’ammissione al quarto anno di liceo scientifico. La scuola è stata anche condannata a pagare le spese legali per il ricorso al Consiglio di Stato.
La vicenda si conclude a inizio ottobre, con la sentenza conclusiva del Tar (a cui il Consiglio di Stato aveva rimandato la decisione definitiva): i giudici torinesi non possono fare altro che adeguarsi a quanto stabilito dalla corte superiore a Roma “pur non potendo condividere pienamente le argomentazioni del Consiglio di Stato” e confermano l’annullamento della bocciatura.
Luca si è potuto così iscrivere al quarto anno di liceo scientifico, ma si è trasferito in un’altra scuola.
SCRIVETE IL NOME DEL LICEO IN QUESTIONE….
Come era giusto che fosse. Dispiace che succedano queste cose a scuola
Il liceo ha sbagliato, doveva sottostare alle leggi per venire incontro ad un ragazzo con un problema. Mi chiedo però se i ragazzi quando finiscono la scuola media, non dovrebbero essere indirizzati ad una scuola adatta alla loro situazione, perché promuoverli d’ufficio purtroppo non li proteggerà nel mondo del lavoro che è spietato. Invece magari imparando un mestiere avrebbero la sicurezza di poter lavorare.
Con questo commento dimostri di non sapere neanche lontanamente cosa significhi Dsa.
Non sappiamo cosa significa dsa nel contesto della scuola ma sappiamo che nella vita significa Da Solo Avanti, perchè purtroppo non c’è nessuna chioccia che ti spiega il contenuto di testi, rapporti, manuali, spesso manco in italiano.
E quest’anno cosa farà il ragazzo ben sapendo che dovrà recuperare le materie che non ha potuto imparare l’anno scorso per la mancanza di un programma adatto?
L’istituto non ha rispettato la legge, il ragazzo è stato ingiustamente Bocciato, per porvi rimedio il minimo era promuoverlo d’ufficio, poi per un ingresso al successivo anno scolastico dovrà sopportare un mini esame di ingresso, ma l’istituto non dovrebbe permettersi queste facilonerie, immaginiamo tutti dove sia questo istituto, e non vuole che venga nominato altrimenti il rettore, verrebbe sbattuto/a a pascolare…… le scuole stanno abbandonando i figli , le famiglie non se ne accorgono, fanno mente locale al diploma, bhe ora che fai ?, mentre i 5 anni lo lasciavano andare senza interessarsi se l’istituto stesse facendo Bene o male il suo lavoro, mandano i figli come contenitori Vuoti da riempire, e nessuno si occupa di vedere quanto verranno riempiti, far uscire ragazzi con il 60 Politico che non sanno veramente nulla, è un insulto per coloro che veramente si applicano nello studio …. Musio..