SUSA – Nella giornata di martedì 5 novembre, tanti studenti di ritorno da scuola sono rimasti bloccati a piedi, sia a Susa che a Bussoleno, per lo sciopero dei treni dopo l’aggressione in cui è stato ferito un controllore a Genova. I ragazzi sono stati costretti a pagare un biglietto in più per poter prendere il bus Bellando per tornare a casa. Lo sciopero ha provocato disagi e problemi soprattutto alle fasce più deboli: studenti, anziani e lavoratori. Senza dimenticare chi è rimasto bloccato tutta la giornata, riportiamo la testimonianza di una lettrice di ValsusaOggi: “Non mi sembra possibile lo sciopero di martedì, è stato devastante per chi lavora e per chi deve andare in ospedale a trovare i propri familiari. Ho preso il treno delle 6.30, ma non era ancora partito da Torino, una cosa da matti. Capisco il brutto incidente successo al capotreno, ma non per questo deve rimetterci tutta l’Italia”.
VALSUSA, STUDENTI A PIEDI SENZA TRENO: LO SCIOPERO COLPISCE I PIÙ DEBOLI
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Mah…. Meno male che ci sta la A 32, così anche se ha stato Putin a coltellare il ferroviere, noi c muoviamo l’ ostesso!!