SUSA – Nella giornata di martedì 5 novembre, tanti studenti di ritorno da scuola sono rimasti bloccati a piedi, sia a Susa che a Bussoleno, per lo sciopero dei treni dopo l’aggressione in cui è stato ferito un controllore a Genova. I ragazzi sono stati costretti a pagare un biglietto in più per poter prendere il bus Bellando per tornare a casa. Lo sciopero ha provocato disagi e problemi soprattutto alle fasce più deboli: studenti, anziani e lavoratori. Senza dimenticare chi è rimasto bloccato tutta la giornata, riportiamo la testimonianza di una lettrice di ValsusaOggi: “Non mi sembra possibile lo sciopero di martedì, è stato devastante per chi lavora e per chi deve andare in ospedale a trovare i propri familiari. Ho preso il treno delle 6.30, ma non era ancora partito da Torino, una cosa da matti. Capisco il brutto incidente successo al capotreno, ma non per questo deve rimetterci tutta l’Italia”.
VALSUSA, STUDENTI A PIEDI SENZA TRENO: LO SCIOPERO COLPISCE I PIÙ DEBOLI
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Mah…. Meno male che ci sta la A 32, così anche se ha stato Putin a coltellare il ferroviere, noi c muoviamo l’ ostesso!!
Invece è giusto scioperare più per questo fatto che per altri come si fa di solito. Così molti fratelli arabi e musulmani dell’aggressore che sono assidui frequentatori di mezzi pubblici senza ovviamente mai pagare il biglietto, sono rimasti a piedi a imparare che il paese ospitante e i suoi cittadini vanno sempre rispettati altrimenti figlio di via immediato.
Scusate eh, ma se uno sciopero non causasse disagi che sciopero sarebbe mai? Boh! La signora in questione forse non si rende conto di come lavorano le persone a contatto con il pubblico, lo sa che questo capo treno poteva essere ucciso e solo per puro caso si è salvato? … Poi avrei delle riserve anche per gli studenti più deboli: siamo sicuri che sono così deboli, visto che vanno a scuola con il coltello a 12 anni e nelle scuole e all’esterno tra di loro e verso terzi c’è una violenza spietata? Vogliamo parlare di baby gang nelle città che se la prendono con le persone anziane o i più deboli? Invece di dire che sono i più deboli, sarebbe il caso di dare loro delle regole, di dire loro dei chiari no quando necessario e di educarli alla non violenza, altrimenti, alcuni di loro, saranno gli accoltellatori di domani.
Tra parentesi aggiungo che il capo treno non ha avuto un incidente, è stato brutalmente accoltellato, ed è giusto che chi lavora venga protetto… se fosse successo al figlio o al nipote della signora ragionerebbe così? Non credo…
Almeno i sedili ,per un giorno, non hanno conosciuto le suole delle loro scarpe da sport.
No no non capisci, ne perché’ per fortuna non ti sara’ mai capitato né perché’ non fai quel lavoro o altri.Dispiace il disagio pero’ per questa volta cercate di capirli.