Riceviamo dall’ufficio stampa Valle di Susa, Tesori di Arte e Cultura Alpina
VALSUSA – L’unione di un’attività ludico – motoria all’arte e alla storia quale chiave per sviluppare un wellness fisico – spirituale. È questa l’idea alla base della “Sindo Half Marathon” sulla Via Francigena della Valle di Susa che si è svolta domenica 13 ottobre. L’intuizione si è rivelata vincente, vista la massiccia adesione di camminatori, oltre 600, che hanno percorso i circa 23 km che separano la precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, a Buttigliera Alta, dalla cappella del Guarini nel Duomo di Torino.
La mezza maratona di camminata è stata organizzata dall’associazione sportiva Iride – già a capo delle due edizioni della Francigena Valdisusa Marathon – su proposta della Consulta per la valorizzazione dei beni artistici e culturali di Torino e il Centro Culturale Diocesano di Susa. Il tracciato si è sviluppato sui sentieri, strade bianche e asfaltate della Via Francigena all’interno del progetto “La Sindone attraverso le Alpi” volto a valorizzare gli itinerari artistici valsusini.
I camminatori di oggi hanno seguito le orme dei pellegrini di ieri raggiungendo fra gli altri il lago di Castelpasserino a Rivoli, la pieve di San Pietro a Pianezza, la Certosa Reale a Collegno, il parco della Pellerina a Torino, luogo dell’ultimo ristoro e, dopo essere transitati sotto le Porte Palatine, finalmente sono giunti alla cappella barocca del Guarini. Qui i partecipanti hanno avuto l’opportunità di essere accompagnati in una visita del tutto eccezionale a quella che fu sede di conservazione del Sacro Lenzuolo fino al 1996, e che è stata restituita alla città e riaperta ai visitatori nel settembre 2018 dopo un’imponente opera di restauro.
Il direttore del Centro Culturale Diocesano di Susa don Gianluca Popolla ringrazia chi ha reso possibile la giornata: i volontari dell’associazione Iride, la Consulta per la valorizzazione dei beni artistici e culturali di Torino, i Musei Reali, i Volontari della Sindone, la Fondazione Ordine Mauriziano e la diocesi di Torino.
Un’iniziativa, certamente riuscita, per avvicinare le persone al patrimonio culturale mediante l’utilizzo di metodi e linguaggi nuovi.