VALSUSA, TAV E NUOVO AUTOPORTO: ESPOSTO ALLA CORTE DEL CONTI PER IL “REGALO DI TELT ALLA SITAF”

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Il cantiere del nuovo autoporto di San Didero (foto di Notav.info, luglio 2022)

di MARIO CAVARGNA (presidente Pro Natura Piemonte)

SUSA / SAN DIDERO – L’associazione Pro Natura Piemonte ha inviato un esposto alla Procura Regionale della Corte dei Conti di Torino per contestare il “regalo“ fatto dalla TELT Sas alla SITAF Società del Traforo Autostradale del Frejus, di un autoporto nel comune di San Didero del costo complessivo di 81 milioni di euro al posto di quello di Susa, proprietà della CONSUSA spa, società controllata della Regione Piemonte.
Secondo l’opinione di PRO NATURA PIEMONTE questa ricostruzione a favore della SITAF che, precedentemente, non aveva la proprietà di una struttura di questo tipo, si giocherebbe sull’uso del termine di “interferenza” che permette al proponente di farsi carico dei costi di spostamento: però Pro Natura nota che, per il Codice degli Appalti, “interferenza” sia un termine che indica parti di reti come linee elettriche, del gas o di acquedotti, condotte da gestori, e non edifici od impianti industriali.
Ciò premesso, il diritto ad acquisire questa nuova struttura tre volte più grande di quella oggi esistente, è restato comunque in capo alla CONSUSA-CONSEPI Spa, sino all’atto di cessione del ramo di azienda Autoporto, venduto alla SITAF spa il 17 settembre 2021. Pro Natura ritiene che il valore di perizia doveva tenere conto anche degli 81 milioni di investimenti che nel giro di qualche anno avrebbe avuto in dote e quindi che l’importo di 1,4 milioni che ha ricevuto, sia incongruo e rappresenti un danno per la partecipazione regionale di maggioranza in CONSUSA, che ha perso anche l’occasione di ripagare le casse pubbliche dell’investimento a fondo perduto di circa 20 miliardi di lire che aveva ricevuto negli anni ’80, per delle strutture che ora saranno demolite.
La sospensione improvvisa della gara di appalto da parte della SITAF spa, avvenuta il 15 giugno 2021 e la successiva cancellazione dell’appalto stesso ancora in atto, insieme alle modifiche apportate alla procedura della operazione gemella relativa al Centro di Guida Sicura, in cui il termine “interferenza” è stato cancellato e sostituito da “variante di ricollocazione”, anch’esso di dubbia validità perché non corrisponde più ai documenti precedenti, ci confermerebbero le tesi esposte.

L’autoporto di Susa è stato comprato dalla Sitaf solo nel 2021, pagando 1,7 milioni rispetto agli 81 milioni del valore del nuovo autoporto

LA STORIA DELL’AUTOPORTO DI SUSA, FINO ALLA CRISI
L’autoporto di Susa nasce nella prima metà degli anni ’80 come centro servizi e doganale della Società Consortile per Azioni per il trattamento delle merci in Valle di Susa (CONSUSA), società a partecipazione pubblica di cui la Regione detiene il 43,3 %. La Finpiemonte Partecipazioni spa il 21,3% e la SITAF spa il 27,9%. La sua creazione viene decisa dalla Regione Piemonte come compensazione per la città di Susa per l’impatto economico ed ambientale della costruzione della autostrada del Frejus che le sottrae circa 500.000 metri quadrati di territorio per lo svincolo polifunzionale, e soprattutto le causa la perdita del tradizionale turismo di frontiera che, con l’autostrada, non si ferma nella città, ma prosegue a Torino per l’acquisto di prodotti italiani. Viene terminato nel 1983 ed inizia l’attività nel 1985 con un costo di 8,6 miliardi di lire, coperto da finanziamenti della Regione Piemonte, poi integrati a novembre 1986, da altri 5,5 miliardi di lire e successivamente da altri aumenti di capitale difficilmente ricostruibili in una ridda di delibere e di rinunce. L’autoporto e le attività connesse arrivano ad occupare 140 persone ma dopo soli sette anni, con l’entrata in funzione dei trattati di Schengen al 1 gennaio 1993, diventa obsoleto e deve esser riconvertito. Sino al 17 settembre 2021, data della cessione in premessa, la società consortile CONSUSA, con la nuova denominazione sociale di CONSUSA Servizi Piemonte – CONSEPI spa, (L.R. su BUR Piemonte nr 51 del 24 dicembre 1997) ha gestito la struttura riconvertita come Truck Station, dal 2000, e come Centro Regionale di Sicurezza statale Motor Oasi, dal 2002, realizzati grazie ad un’ ulteriore immissione di denaro pubblico.
La proprietà attuale della CONSUSA SERVIZI PIEMONTE – CONSEPI spa è attualmente divisa tra la FINPIEMONTE PARTECIPAZIONI spa, società finanziaria appartenente alla Regione Piemonte con il 50,18% e la SITAF Società Italiana Traforo Autostradale del Frejus spa per il 48,13%, più altri minori e tale composizione azionaria a maggioranza pubblica sussisteva al momento della cessione di ramo d’azienda del 2021.
I suoi piazzali sono sempre serviti e servono anche da parcheggio di emergenza e di servizio dell’Autostrada del Frejus, una struttura obbligatoria per le autostrade di montagna che devono avere un luogo dove attestare i mezzi pesanti in transito in caso di chiusura per neve o gelo. Un servizio che, in alternativa, avrebbe dovuto essere svolto dai piazzali dell’interporto di Orbassano.

IL PROGETTO DEL TAV A SUSA E “L’INTERFERENZA” DELL’AUTOPORTO
Tutto cambia con la presentazione del progetto della nuova linea ferroviaria Torino Lione, che localizza il cantiere del tunnel di base proprio nella piana di Susa e sui terreni dell’autoporto. Il 15 aprile 2013 LTF (Lion Turin Ferroviaire sas) pubblica su “La Stampa” e su “La Repubblica” la “richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale” e deposita il “progetto definitivo della parte italiana della sezione transfrontaliera della parte comune” ai fini della V.I.A. ma, quattro giorni prima, l’11 aprile, non solo prima di ottenere il parere positivo preventivo sulla compatibilità ambientale (così come è richiesto dalla normativa italiana ed europea) ma addirittura prima ancora di averlo richiesto! aveva pubblicato l’avviso di procedimento finalizzato alla dichiarazione di pubblica utilità del progetto del cantiere nella piana di Susa, da cui risultano da espropriare 44 particelle catastali della CONSUSA/ CONSEPI spa più 21 altre in cui la proprietà è del comune di Susa, ma il diritto di superficie è della CONSUSA /CONSEPI spa.
Sei mesi dopo, il 17.12.2013 la LTF (Lyon Turin Ferroviarie s.a.s.) comunica l’avviso di procedimento finalizzato alla dichiarazione di pubblica utilità con conseguente approvazione dei progetti definitivi delle interferenze dell’autoporto della società SITAF (in realtà l’autoporto che esiste è di CONSUSA/CONSEPI spa) e di guida sicura della società CONSEPI (cioè CONSUSA /CONSEPI spa) e l’avvio della procedura di impatto ambientale.” (commettendo qui un altro errore: doveva scrivere …della procedura di valutazione di impatto ambientale) e deposita i progetti del nuovissimo autoporto.

IL “REGALO” DI TELT A SITAF DA 81 MILIONI DI EURO: UN NUOVO AUTOPORTO 3 VOLTE PIU GRANDE CON I FONDI PUBBLICI
E’ molto importante notare che la definizione di interferenza data all’autoporto ed al Centro di Guida sicura esistenti a Susa è completamente fuori luogo, perché il Codice degli appalti definisce interferenze delle opere che sono parti di reti e, di conseguenza, chi le amministra come “enti gestori”, non come strutture di una società che esercisce un’attività produttiva. Questo serve a LTF per “regalare” alla vecchia proprietà, che indica erroneamente nella SITAF spa, un nuovo grandissimo autoporto, tre volte più grande del precedente, quando un edificio commerciale od industriale posseduto da una normale società per azioni sarebbe stato semplicemente espropriato, lasciando all’espropriato l’onere di ricostruirsi il bene con l’indennizzo ricevuto. Definendolo impropriamente una “interferenza” come fosse una strada od una linea elettrica da spostare, TELT può regalare la ricostruzione a spese dello Stato italiano e del contributo europeo, attingendo ad un capitolo specifico denominato “risoluzione delle interferenze “. Resta comunque il fatto che ha indicato un beneficiario errato perché l’autoporto non è della SITAF ma della CONSUSA/CONSEPI e che se la legge fosse come sostiene TELT, si avrebbe una grave discriminazione tra un soggetto che viene semplicemente espropriato ed un altro che si vede ricostruita e magari triplicata una proprietà che è oggetto di esproprio.
L’avviso del 17.12.2013 coincide, come prassi, con il deposito dei progetti dell’autoporto di S. Didero ai fini dell’ottenimento del parere positivo sulla V.I.A., TELT pubblica insieme all’avviso della Dichiarazione di Pubblica Utilità” come l’esproprio potesse precedere la Valutazione di Impatto Ambientale che lo giustifica e lo legalizza. I progetti del nuovo autoporto vengono presentati dalla SITAF e redatti dalla controllata di SITAF Musinet Engineering spa, negando ogni ruolo alla CONSUSA- CONSEPI dal cui immobile a Susa origina tutto.
Il costo di questo nuovo progetto compresi gli accessi viari, è di 81 milioni di euro che va confrontato con il valore attribuito alla vecchia struttura di Susa, di 1,6 milioni che solo il 17 settembre del 2021 la SITAF spa pagherà per acquisirne la proprietà ed i diritti.
(Il successivo progetto in variante della parte italiana della sezione transfrontaliera della parte comune, pubblicato il 10.7.2017, che sposta inizialmente il cantiere principale a Salbertrand e Chiomonte non modificherà la condizione delle particelle su nominate).
Con l’atto di compravendita del 17 settembre 2021 la SITAF acquista il ramo di attività e gli immobili della CONSUSA/CONSEPI relativi all’autoporto. Lo fa 8 anni dopo il deposito dei progetti che ha fatto nel 2013. Da notare che questo avviene dopo che il 15 giugno 2021 la SITAF spa ha sospeso il bando e poi lo ha ritirato senza ipotizzare, sino alla data odierna, alcuna soluzione. (Anzi lasciando circolare alla stampa soluzioni come quella di fare direttamente i lavori, rinunciando a indire il bando europeo che è obbligatorio per importi di quel livello).

LA RICHIESTA DI INDAGINI ALLA CORTE DEI CONTI
La prima ipotesi su cui Pro Natura chiede di indagare alla Corte dei Conti consiste nel prezzo pagato dalla SITAF, sulla base di una perizia su immobili e bilancio, perché il valore della azienda non può essere solo quello di stima degli immobili e dell’andamento dei bilanci, ma deve tenere conto delle prospettive, come quella di poter acquisire in futuro una struttura moderna, tre volte più grande, “regalata” come soluzione di una interferenza.
La SITAF spa, in quel momento sa, con ogni probabilità, che realizzerà un guadagno a danno della CONSUSA/CONSEPI perché, pagandole 1,6 milioni di euro il ramo di azienda dell’autoporto, acquisisce il diritto di ottenere un nuovo autoporto del valore complessivo di 81 milioni di euro. Parallelamente la CONSUSA/CONSEPI e la proprietà pubblica che ne è maggioritaria, subisce un pari danno perché non esisteva alcun motivo per cui dovesse venderlo proprio dopo che si era arrivati all’esproprio dei terreni ed alla apertura del cantiere, nella notte tra il 12 ed il 13 aprile 2021.
Se volessimo esplorare anche la possibilità contraria (che però sarebbe da escludere sulla base dell’acquisizione del 17.9.21), che anche la SITAF venga poi espropriata magari con una acquisizione bonaria, bisogna ricordare che il valore di esproprio o di cessione non potrebbe essere distante dal valore con cui la SITAF lo ha appena acquisito e cioè 1,6 milioni di euro e non 81 milioni di euro, come accade adesso!
Un’altra ipotesi su cui Pro Natura chiede di indagare alla Corte dei Conti è che la CONSUSA/CONSEPI spa che, nel 1980/86 aveva ricevuto soldi pubblici per l’equivalente di almeno 16 miliardi di lire (8,6 tra 1980 e 1983 + 5,5 nel 1986 + almeno due per la riconversione del 1998) corrispondenti ad almeno 20 milioni di euro, non abbia forse difeso – a nostro parere – l’interesse della proprietà pubblica che ne è la maggioranza, vendendo il proprio ramo di attività quando, con la costruzione dell’autoporto di S. Didero, il plusvalore dato dal valore di costruzione dei futuri immobili poteva ripagare le casse pubbliche per l’investimento che esse avevano fatto in CONSUSA in passato, e che ora era svanito. Per contro per le situazioni dette, la plusvalenza per l’investimento di 81 milioni è diventata tutta della SITAF spa.
Infine si ritiene che si debba indagare la correttezza della definizione di interferenza in questa circostanza, in quanto ha comportato di porre a carico del pubblico erario da cui provengono le risorse della TELT, la costruzione del nuovo autoporto di S. Didero.

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6 COMMENTI

  1. Il Comune di Avigliana, di strettissima osservanza Notav, ha regalato alla Sitaf un intero svincolo autostradale, l’unico caso un cui un ente locale invece di beneficiare di compensazioni le compensazioni le paga.
    E su quello svincolo pagato fagli aviglianesi la Sitaf incassa pure il pedaggio.
    Sono notizie di cui però non si occupano i notav e neanche ValsusaOggi che censurerà questo come altri messaggi scomodi.

    • Caro Michele Ferraudo, creda a me Dio vede e provvede.Io nella mia vita ho lasciato perdere tante cose e sononandata avanti e sempre Dio ha provveduto .Il detto chi semina raccoglie e’ veritiero.

  2. Si dice che TELT regali soldi alla SITAF per realizzare un nuovo autoporto 3 volte più grande di quello di adesso.
    Si dice che la SITAF finanzi i NOTAV perche con la TAV ci sarebbero meno camion in autostrada.
    Quindi TELT finanzierebbe i NOTAV, sostenendo il traffico autostradale.
    Mi sembra giusto!

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