VALSUSA, TROPPI INCIDENTI SULLE STRADE: LA PROPOSTA DI UNA LETTRICE

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Lettera di ELISA FASOLIN

VALSUSA – Ciao mi presento sono Elisa, una ragazza che abitava in val di Susa, fino a 4 anni dopo di che mi sono trasferita all’estero. Volevo esprimere un pensiero per il ragazzo che è morto in moto Alessandro Taccoli e sul primo post con la pubblicazione dell’incidente. Iniziamo così: Prima di tutto, da persona civile e matura, porgerei le condoglianze a una famiglia che è in pieno dolore per la perdita, facendo sentire la mia vicinanza anche tramite un commento. E non scrivendo la mia sentenza sull’incidente avvenuto. Seconda cosa: vorrei dire a tutte le persone che guidano l’auto, che sono loro a guidarla. E ogni minima distrazione è un pericolo. Per loro e per gli altri. Se dovete parlare al telefono ed è urgente, fermatevi in parcheggio, o appena potete e richiamate chi di dovere. Se avete un bambino piccolo, fermatevi e dategli retta. Il bluetooth in macchina…è una distrazione pure quella, il bluetooth in macchina serve per mettere la musica, non per parlare al telefono. Vedo gente sulle nuvole pure quando parla con il sistema vivavoce bluetooth. Gente che non guarda negli specchietti, o non guarda nemmeno quando deve affrontare una rotonda, un incrocio. Ci dovrebbero essere richiami, e fare dei corsi di sensibilizzazione a tutte le persone che hanno la patente. Su come ci si deve comportare per strada, su cosa succede quando ci mettiamo in auto nelle varie situazioni. E io credo che dopo questo corso di sensibilizzazione, molta gente lascerebbe il telefono in borsa o al suo posto. Si potrebbero fare simulazioni di incidenti, come nel Paese in cui vivo ora. E le garantisco che la gente qui ha molto buon senso, a volte fin troppo, grazie a questi corsi. Anche alcune moto si credono sul circuito di moto GP, ma non tutte. Non è che se vediamo due o tre moto comportarsi in un certo modo, la colpa è di tutti i motociclisti. Detto questo: sarei felice se la mia amata valle dove sono cresciuta iniziasse a costruire un progetto, organizzando un corso di sensibilizzazione alla guida sicura e perché no, dandogli una mano nella progettazione. La saluto, ValsusaOggi. Cordiali saluti a tutto lo staff. Vi auguro una buona giornata.

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6 COMMENTI

  1. Il corso di sensibilizzazione è una pattuglia in borghese che prima ti filma e dopo ti stanga, come in tutti i paesi europei. Invece qui mettono i Velox che devono essere segnalati se no l’avvocato di turno fa ricorso. In Slovenia ti mettono il Velox nascosto e se superi anche solo di un km paghi e….muto.

  2. Torna in Valsusa e viaggia sulle statali un intero week end d’estate, poi vediamo se pensi ancora che il problema siano “due, tre moto” che si comportano “male”.

    Quella della gente che guida parlando al telefono però è una retorica non si può più sentire. La stragrande maggioranza delle auto oramai ha il viva voce. Oltretutto sostenere che parlare al telefono con il Bluetooth sia distraente è come sostenere che lo sia parlare con i passeggeri. Vietiamo alla gente di parlarsi in auto? Nulla da dire invece riguardo i motociclisti che continuamente si distraggono salutando tutti i “colleghi” che incrociano, addirittura in curva o in fase di sorpasso, tipicamente dove il sorpasso è pure vietato?

    Non è minimizzando le responsabilità della categoria con certe “lettere” che si risolve il problema.

  3. In Italia abbiamo un grosso problema di senso civico ovvero io faccio quello che mi.pare: viaggio con i bambini sul sedile anteriore, messaggio al telefonino, posteggio dove mi pare, sorpasso con doppia striscia, penso che a me non potrà mai succedere perché sono bravo e furbo e gli altri sono dei c…ni e purtoppo a volte si piangono i morti

  4. Cara Elisa, spero che il tuo accorato ed educato intervento possa servire a qualcosa, ma credo che sia una illusione.
    Per prima cosa – e mi stupisce che tu non.ne sia al corrente – proprio a Susa esiste da anni il centro Guida Sicura MotorOasi Piemonte che, oltre al perfezionamento alla guida, offre esattamente il supporto educativo da te auspicato. Quindi… hai altre idee in merito?
    Seconda cosa: l’educazione si dovrebbe insegnare in primis in famiglia, poi a scuola e poi conducendo una vita rispettosa dagli altri. Ma non tutti hanno la possibilità di farlo, purtroppo..
    E non è andandosene dall’Italia che si aiuta il proprio Paese a migliorare…

  5. Ma perché stati, comuni e produttori che sono d’accordo sulle politiche di emissioni (fallaci) delle auto, quando per la sicurezza di tutti basterebbe una ulteriore collaborazione per ottenere un limitatore universale a 60km/h, disattivabile solo nei tratti a pagamento a 4 corsie (o pista), dimensioni ridotte dei mezzi e dai pesi; niente display in auto; niente auricolari in moto.

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