dall’UNIONE MONTANA VALLE SUSA
VILLAR FOCCHIARDO – Quarantatre metri di puro acciaio zincato per 40 tonnellate di peso: queste le caratteristiche del ponte ciclopedonale posato martedì 6 dicembre sul rio Frangiarello a Villar Focchiardo. Una passerella imponente, con soprastante pavimentazione ecocompatibile, necessaria per consentire l’avanzamento del secondo lotto della Ciclovia Francigena, da Vaie a Bussoleno.
Progetto di punta dell’Amministrazione dell’Unione Montana Valle Susa, i lavori di realizzazione del percorso cicloturistico lungo la via Francigena, che si innesta nelle grandi ciclovie “VenTo” (Venezia-Torino) di 680 chilometri e AIdA (Alta Italia da Attraversare) da oltre 900 chilometri, erano iniziati a gennaio dello scorso anno. Seguendo il logo con ruota e pellegrino, dall’estate 2022 è possibile percorrere il primo tratto di circa 40 chilometri di Ciclovia Francigena, che da Avigliana e Caselette risalgono il fondovalle fino a metà percorso, attraversando campi e borghi dalla storia antica, affiancando castelli e campanili dominati dall’alto dalla maestosa abbazia della Sacra di San Michele.
“La posa della nuova passerella ciclopedonale è indubbiamente l’intervento più spettacolare dell’intero percorso della Ciclovia Francigena della Valle di Susa” – afferma l’Assessore Luca Giai. “Un intervento davvero indispensabile per proseguire il percorso iniziato ad Avigliana e Caselette e che nel 2023 arriverà a Bussoleno completando così i primi due lotti della Ciclovia, in attesa della progettazione definitiva per il completamento dell’itinerario ciclabile (tratto da Bussoleno a Moncenisio), che ha ottenuto un finanziamento con il bando Next Generation 2 della Fondazione Compagnia di San Paolo. Una Ciclovia che da quest’estate è già fruibile per una quarantina di chilometri e che vede già tanti cicloturisti percorrerla, godendosi la bellezza del paesaggio in cui è perfettamente inserita”.
Mi sembra un po’ troppo costosa, per una ciclabile…
Mi perdoni ma nell’articolo non sono citate cifre. Le chiedo come si possa dire che sia costosa se non vengono citati i costi.
cordialmente
40 tonnellate di acciaio e “pavimentazione ecocompatibile”. Quindi l’acciaio non è ecocompatibile? Ma non era meglio fare tutto il ponte ecocompatibile? E la deturpazione dell’originale letto del fiume per ospitare questo gigante è ecocompatibile? Ma cosa scrivete?