SUSA – Luca (nome di fantasia) ha quasi 7 anni ed è affetto da una forma di autismo grave sviluppatasi dopo qualche anno dalla nascita. La mamma Sandra Musella, presidente dell’associazione Cuori Blu Autismo di Susa, non si è persa d’animo e ora che ha trovato una terapia con cellule staminali, possibile solo all’estero. Per raccogliere i soldi, ha lanciato una raccolta fondi su GoFundMe per coprire le spese di due trattamenti: “La terapia con le staminali, purtroppo ancora molto costosa e indisponibile in Italia, offre possibilità di miglioramento significativo e apre porte a un mondo di potenziali progressi” spiega Sandra. La gara di solidarietà è partita e al momento sono stati donati oltre 3mila euro, ma ne servono 32mila. “Unirvi a noi in questa missione di speranza e cambiamento significherà molto per lui e per tutti gli altri bambini che verranno dopo di lui e significherà molto anche per sensibilizzare la comunità medica a rendere tali trattamenti accessibili e disponibili” conclude la mamma. Sandra Musella ha anche fondato l’associazione, “Cuori Blu” che si occupa di supportare le famiglie che affrontano quotidianamente il problema dell’autismo, cercando di promuovere spazi di supporto e aggregazione per i bambini e i genitori. Per chi volesse contribuire la raccolta fondi è raggiungibile cliccando qui
VALSUSA, UNA RACCOLTA FONDI PER UN BIMBO AUTISTICO: TERAPIA CON LE CELLULE STAMINALI
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“La terapia con le staminali, purtroppo ancora molto costosa e indisponibile in Italia, offre possibilità di miglioramento significativo e apre porte a un mondo di potenziali progressi”
Qualsiasi terapia scientificamente provata, o anche possibile come cura sperimentale, è senza dubbio disponibile in Italia e supportata dal SSN. Non esiste nessun complotto contro i bimbi o i loro genitori.
Purtroppo in Italia abbiamo già avuto personaggi che sfruttavano la parola staminale e le difficoltà di famiglie colte da gravi malattie dei figli. Ancora una volta si raccolgono appelli senza fare nessuna forma di giornalismo, nessuna verifica. Non è per non fare una offerta, offrirei sicuramente per una “cura”, ma nulla se si tratta di qualcuno che sfrutta il dolore e le difficoltà di una famiglia.