VALSUSA, UOMO CADE DAL PONTE TIBETANO: INTERVIENE IL SOCCORSO ALPINO

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di ANDREA MUSACCHIO

BUSSOLENO – Questo pomeriggio, lunedì 17 gennaio, i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico piemontese sono intervenuti nell’Orrido di Foresto, a Bussoleno, per un uomo caduto durante l’attraversamento del ponte tibetano. L’escursionista stava percorrendo il ponte presente nel percorso della via ferrata, quando molto probabilmente ha perso l’equilibrio ed è caduto: la squadra del Soccorso Alpino e Speleologico lo ha raggiunto a terra, messo in sicurezza e successivamente condotto a valle illeso.

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21 COMMENTI

  1. la dinamica non mi pare chiara : è caduto dal ponte fino a terra ??? è rimasto appeso tramite il moschettone di sicurezza ?????

    • Bisogna vedere dove è caduto, magari non riusciva a venirne fuori. Comunque mi chiedo se attraversano con i moschettoni di sicurezza o no, e inoltre, con tutti i ponti tibetani più sicuri, con le reti a fianco e un fondo dove si riescono a poggiare bene i piedi, era il caso di montare quella roba li??

      • Sig.ra Gwen, da un lato ha ragione a chiedere se usava il moschettone, dall’altro ( e lo dico da istruttore di alpinismo!) dovrebbe sempre essere usata una sicurezza.
        Io personalmenteho salvato la pellaccia almeno quattro volte, grazie a sicurezze ben fatte e messe, magari perché, d’ istinto , “non mi piaceva” un passaggio….
        Il ponte tibetano, per bene che sia fatto, presenta sempre dei rischi. Se il signore non ha posto in essere tutte le sicurezze, è responsabile di se stesso, veda un po’…
        Buona giornata!

  2. Egregia shahrazad, da molto tempo lei non rivede il suo paesino, non ha nostalgia? Non pensa che le farebbe del bene? un po’ come la favola della pecorella smarrita che alla fine ritrova il suol’ovile……..

  3. Gabriele 2, io uso “lo scemo” come pseudonimo, tu invece che lo sei davvero hai provato a contare quanti Gabriele ci sono? (ovviamente se sai contare fino a 10), se non ce la fai fatti aiutare da Chiamare le cose con il proprio nome. Ciao.

  4. Forse il commento di Marco è per me troppo oscuro ma ribadisco il concetto in un altro modo.
    Se le regole dell’andare alla montagna fossero state quelle di oggi, Walter Bonatti per scalare la nord del Cervino in invernale avrebbe preteso un ascensore.

    • Il ponte tibetano è una attrazione turistica,non un modo di “andare alla montagna” e come tale è frequentato anche da chi non ha molta dimestichezza e non vuole sicuramente fare concorrenza ai Messner ed ai Bonatti.

    • Francamente anch io non capisco il paragone fra queste 2 cose, ma, oggi come oggi è meglio non capire, così siamo tutti contenti
      Se il ponte tibetani c’è e perché la gente ci va ma al di là fi questo, gli incidenti avvengono anche in casa, anche magari metti il piede male quando fai una cosa che hai fatto mille volte e poi quella volta li ti fai
      Magari questo signore si sarà anche spaventato, sa gli choc sono brutti, bisogna sempre provare per credere, quindi il soccorso va dato ad ogni individuo, inoltre niente di polemico nei riguardi di nessuno
      Poi se noi veniamo chiamati da lei, in un commento, “” cari amici infedeli “” non ci siamo risentiti per quella parola “” infedeli “”
      Per il momento viviamo ancora in un paese libero, e, speriamo rimanga tale

    • Lo ha detto… ” oscuro”, tuttavia non è appropriato, appropriata è la non conoscenza. Agostino esprimeva senza remore il rifiuto a esprimersi su contesti per i quali non aveva conoscenza diretta, lei in quanto non Agostino ne Isidoro di Siviglia ne meno Tommaso d’aquino, si astenga da interpretazioni riguardo gli ” infedeli”, non ha il bagaglio culturale per azzardare una ” semantica” se non arbitraria. Rifletta, la presunzione del sapere è materia dei saccenti… Plotino prima è andato a scuola, poi una volta ” laureatosi”, ha iniziato a ” raccontare” di Platone.

  5. “Amici infedeli”.
    Dal ponte tibetano siamo quindi ritornati agli auguri di Natale (probabilmente mal digeriti oltre che non capiti).
    Ok!
    Allora, tutti i praticanti una fede diversa dalla nostra sono, dal punto di vista religioso, infedeli ma nulla esclude che con essi si possano condividere rispetto ed anche buona amicizia (anche con Marco ed il suo incongruo risentimento).
    Vorrei comunque rilevare che, sia nei confronti dei buoni cristiani che dei “perfidi” * (postilla, non asterisc*) mussulmani, i buddisti che hanno inventato i ponti tibetani sono a loro volta infedeli senza alcun pregiudizio per la libertà di ognuno che proprio non c’entra per nulla.
    Altrettanto vorrei poter condividere con Il Merovingio ma pare veramente difficile, probabilmente le nostre fedi sono proprio troppo distanti.
    Quando scrivo di “pretese” ribadisco come perfettamente comparabili l’immaginario ascensore di Bonatti con il Soccorso alpino chiamato ad ogni stormire di fronde.

    * (postilla) In realtà, nella letteratura cristiana, “perfidi” dovrebbero essere gli ebrei ma pregherei di non scivolare, e farmi scivolare, su questo argomento (l’antisemitismo vero, presunto e latente) proprio nel mese di gennaio.

  6. Occorre il rispetto verso tutte le religioni, cristiani, musulmani, ebrei, buddisti, ecc
    Infedeli, da noi e volutamente una parola negativa, poi probabilmente, essere chiamati infedeli, nella vostra religione, non ha lo stesso significato che quello inteso da noi
    L importante, al momento, è stare tutti in buona salute e non perdersi in sfaccettature senza senso
    A volte i commenti andrebbero fatti su argomenti meno “” difficili””, anche perché si corre il rischio di essere involontariamente, o volontariamente, fraintesi
    È meglio parlare del tempo dello sport, della moda, ecc

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