VALSUSA, VA ALL’INGROSSO PER COMPRARE ALIMENTARI: OLTRE 500 EURO DI MULTA A UN COMMERCIANTE

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Il post pubblicato dal presidente Shoble nel gruppo dei commercianti di Avigliana

AVIGLIANA – Oltre 500 euro di multa al presidente dell’Unione Commercianti di Avigliana, per essere andato a far rifornimento merce all’ingrosso della Metro. E’ accaduto stamattina, a darne notizia è lo stesso presidente, il tabaccaio Giovanni Shoble, attraverso un post pubblicato sui social: “Mi sento un po’ amareggiato, questa mattina mentre mi recavo alla Metro per fare acquisti di genere alimentare sono stato fermato da un’auto della Polizia lungo l’autostrada nei pressi di Rivoli – scrive Shoble – mi hanno chiesto vari documenti e io ho fornito loro anche la documentazione relativa alla mia licenza in merito agli alimentari ed ho presentato loro anche l’autocertificazione”.

Eppure i documenti non sono bastati: “Loro (i poliziotti ndR) hanno contestato il fatto che determinati acquisti li avrei potuti fare anche vicino a casa, ma io in risposta ho spiegato che mi serviva la fattura e uno dei due ha specificato all’altro che alla Metro vendono all’ingrosso” aggiunge il presidente dell’Unione Commercianti.

“Mi hanno detto che ero dove non dovevo essere, lì ovvero lontano da Avigliana e non hanno voluto sentire ragioni in merito. Hanno stilato il verbale con una multa che supera i 500 euro e si sono giustificati dicendo che in questo periodo dobbiamo stare a casa”

La conclusione del presidente dei commercianti di Avigliana è amara: “Vedremo se potrò fare qualcosa in merito….rispettate sempre le regole…mi raccomando”.

Shoble, presidente dei commercianti di Avigliana
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23 COMMENTI

  1. Il Signor Shoble potrà confermarci di essere titolare di una tabaccheria.
    L’acquisto all’ingrosso di generi alimentari non inerenti con l’attività configurano l’acquisto per fabbisogno personale, pertanto ingiustificato oltre i confini del Comune di residenza.
    L’acquisto all’ingrosso con fattura, se non contestualmente acquisito come “autoconsumo”, configura un illecito fiscale.
    La corretta imputazione come autoconsumo, di cui non si dubita, riconduce alla fattispecie giustamente contestata dalla Polizia stradale.

  2. La Legge non ammette ignoranza
    Ed è uguale per tutti
    Come multano il poveraccio che porta a pisciare il cane a 400 m da casa ,a quello che fa corsa ,così multano tutti quelli che sono fuori territorio.chiaramente chi viene sorpreso dovrà poi difendersi a pagamento nelle dovute sedi .

  3. Entrambe le cose. Invece di applicare il buon senso, si applicano regole demenziali. Se questa è un’operazione per migliorare la simpatia nei confronti delle FdO non sta sorgendo buoni risultati.

  4. Ho sempre rispettato le leggi e continuerò a rispettarle anche se sono di difficile comprensione , ma adesso dopo 45 giorni di arresti domiciliari se vengo a sapere che un qualsiasi politico si avvicina a 200 metri dalla mia residenza , mi guadagnerò con piacere e giustificatamente gli arresti domiciliari

  5. Come hanno chiarito alcuni Sindaci, si può andare fuori paese solo se nei negozi del paese non si trova il necessario.
    Apparentemente sensato.
    Ma supponiamo che io (come tanti) vada abitualmente in un supermercato non del mio paese, e che quindi non sappia nemmeno cosa normalmente (!) c’è nei negozi del mio paese (e chissà a che prezzo, ma è un altro discorso).
    Stando alle disposizioni, se ho bisogno, tra gli altri, dei prodotti A, B e C, vado prima in un negozio del mio paese dove trovo A, ma non B e C.
    Alora poi vado in un altro negozio del paese dove trovo B ma non C.
    Allora poi finalmente sono giustificata (spero) ad andare nel mio solito supermercato dove, se non l’hanno già esaurito mentre ero nei primi 2 negozi, trovo quel che mi serve.
    Risultato: ho fatto 3 volte la coda, impiegato più del triplo del tempo (nei negozi che non frequento non so dove trovare le cose), e ho incontrato il triplo di persone.
    Fantastico!

    • Abito in un paesino in alta montagna, i prezzi sono da turisti quindi alti, eppure in questo periodo la spesa la faccio a peso d’oro, è così, ci vuole un po’ di sacrificio; rinuncio a mangiare quello che mangio solitamente o ne mangio un po’ meno, quello che spendo in più lo risparmio in benzina.
      Sarà così per un mese, o due, tre, non mi cambierà la vita.
      I miei nonni hanno fatto la guerra e visto la fame, sarò capace di mangiare non sempre primo secondo e contorno per tre mesi.
      Altrimenti ha ragiona crozza quando dice che il più grosso problema per noi è quando lo smartphone non arriva a fine giornata con la carica della batteria.

      • Intanto beato che te lo puoi permettere, non tutti sono altrettanto beati, specie chi è senza stipendio.
        Ma pensi che se invece del negozietto andassi nel supermercato favoriresti il virus?

      • Intanto beato te che te lo puoi permettere, non tutti sono altrettanto beati, specie chi è rimasto senza introiti.
        Ma pensi che se invece del negozietto andassi nel supermercato favoriresti il virus?
        Magari nel negozietto paghi coi soldi e prendi il resto, ma il denaro, che non sai che giro ha fatto e farà, può essere portatore di virus (che porteresti in negozio o a casa).
        Mentre invece nel supermercato è molto probabile che si paghi con una card che tocchi solo tu.
        Le regole dovrebbero essere per complicare la vita alle persone o per bloccare il virus?

        • Ho precisato che infatti mangio di meno e faccio delle rinunce, come dovrebbero fare tutti; non è questione di poterselo permettere o no, ma se mi impediscono di fare 20 km per andare al primo supermercato evito di andarci punto e basta (ti informo che nel 2020 anche al negozietto si può pagare con bancomat); state parlando come se fossimo in questa situazione da 6 mesi e invece non è neanche 1, neanche capaci di mangiare un po’ meno o non come al solito per qualche settimana.

      • Una volta, forse tanto ma tanto tempo fa i generi alimentari di prima necessità erano visionati se così si può dire dal comitato interministeriale prezzi, adesso, che secondo me è peggio della guerra, ognuno si comporta come meglio crede, soprattutto in ambito commerciale. E ribadisco, ci sono prezzi che dovrebbero essere un attimino calmierati, visto il momento, ma, chissà che poi chi specula su queste cose, non gli vada poi sempre bene, perché ci sono alimenti che non sono un lusso e quindi….

    • Leggendo i tuoi commenti sembrerebbe che se vai a fare la spesa devi pensare solo a te stesso e hai uno stipendio bello e assicurato.
      Non per tutti è così.

  6. La cattiva lavandera a trova mai la buna pera. Siamo abituati da sempre a farsi i fatti propri e criticare, ma non al sacrificio, tutti ci alziamo al mattino e dimostrare d essere più furbi. FINIAMOLA, BASTA, SIAMO SERI UNA VOLTA. COPIAMO DAI FRANCESI CHE NELL’ 800, cARLO mAGNO, ERA ANCHE RE D’italia, e 1000 anni dopo Napoleone di nuovo Imperatore e re d’italia. Stiamo dimostrando che siamo un identità geografica e non ancora un popolo.

  7. caro Stefano 45 giorni li conto dal 18 febbraio quando senza attendere decreti tardivi del governo , usando solo un po’ di raziocigno ed evitando rischio di incontrare il coronavirus me ne sto tranquillo a casa mia , i rifornimenti li faccio in rete o telefonici e mi permetto di dire che adesso però sun rumpume le bale di stare agli arresti domiviliari

  8. Qua si parla di arresti domiciliari o di guerra. Cari signori, noi dobbiamo stare chiusi in casa con smartphone, internet, televisione, alcuni hanno un balcone o un giardino per poter uscire, si può andare a fare la spesa, in farmacia, a comprare le sigarette o andare in edicola a comprare il giornale. Beh io consiglierei a chi si sente ai domiciliari o in guerra di dedicare un po’ di tempo alla lettura di un libro, magari il diario di Anna Frank,che per chi non lo sa ha passato più di due anni rinchiusa in un mini appartamento per sfuggire alla deportazione. Chissà come avrà fatto a non andare nel suo supermercato preferito? Riflettete gente, riflettete.

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