BUSSOLENO – La tradizionale Via Crucis di Bussoleno, che si tiene da 8 anni nelle vie del paese, quest’anno rischia di essere annullata. Il comandante della polizia municipale non ha dato l’autorizzazione agli organizzatori perché la manifestazione non ha i requisiti di sicurezza previsti dalla Circolare Gabrielli: manca il personale (privato) incaricato del servizio d’ordine e di sicurezza per la sorveglianza del corteo, vigilando ad esempio sulla chiusura delle strade, ecc. La polizia municipale alla sera non lavora e la spesa dell’evento è a carico degli organizzatori. Rispetto al passato, l’ordinanza dello Stato entrata in vigore dopo il drammatico evento di Piazza Castello a Torino, prevede una netta differenza tra “safety” (responsabilità di Comune, vigili del fuoco, polizia municipale, ecc.) e “security” (servizi di ordine e sicurezza), distinguendo i compiti che spettano alla polizia municipale rispetto agli organizzatori.
L’evento viene realizzato ogni anno dai volontari dell’associazione culturale “Pro Impatto” e dalla parrocchia: a seguito di una riunione con la polizia municipale e il sindaco, quando hanno saputo che non sarebbero più stati autorizzati a organizzare la marcia, ci sono rimasti malissimo.
IL SINDACO: “LA VIA CRUCIS SI DEVE FARE, LUNEDÌ NUOVA RIUNIONE”
Ma non tutto è perduto: “Per me la Via Crucis si deve fare, ma ovviamente l’autorizzazione la deve firmare il comandante della polizia municipale, se i requisiti previsti dalla legge sono rispettati – spiega il sindaco Anna Allasio – lunedì ci ritroveremo con l’associazione, la polizia municipale e la parrocchia per fare il punto e trovare una soluzione. La Gabrielli prevede che gli organizzatori di eventi paghino a proprie spese i privati che si occupano della sicurezza. Il nostro obiettivo è risolvere il problema, in modo che la Via Crucis non venga annullata”.
L’OPPOSIZIONE: “IL PALAZZO MUNICIPALE ALZA BANDIERA BIANCA PER L’ENNESIMA VOLTA”
Sull’argomento interviene anche il consigliere di opposizione Francesco Richetto: “Cosa aggiungere alla più che chiara segnalazione “La via crucis a Bussoleno è saltata per motivi di sicurezza”? Chi mi conosce sa molto bene che non sono un credente e ancora meno scalpito per partecipare a manifestazioni religiose, ancor meno a funzioni quali funerali o matrimoni. Scrivo dunque come parte non interessata e per dare il mio sostegno a quanti in questi ultimi anni faticano ad organizzare pubbliche manifestazioni nel nostro paese. Dopo la circolare Gabrielli e dopo i drammatici fatti di piazza san Carlo a Torino tutto è cambiato, tutto è divenuto sempre più difficile. Compito della politica è intervenire e risolvere, andare oltre e consentire con una riflessione di “sicurezza” migliore il normale corso della vita sociale delle comunità. A Bussoleno tutto questo è divenuto sempre più difficile fino ad arrivare alla rinuncia nell’organizzazione di manifestazioni pubbliche. In sintesi il normale percorso fatto dalla via crucis negli anni passati ora non è più “sicuro”. Si attraversano due strade statali e senza il corpo di polizia municipale non è possibile farlo. I vigili non sono di turno il sabato sera e secondo la normativa Gabrielli la “sicurezza” resta a carico dell’organizzazione. Molto bene, per l’ennesima volta il palazzo municipale alza bandiera bianca. Impensabile ribaltare questi carichi organizzativi con relativi costi sulle associazioni che volontariamente producono le iniziative. Ribadisco, scrivo queste righe come parte non interessata direttamente all’iniziativa colpita, ma come osservatore-attore interessato e preoccupato per lo svolgersi della vita sociale di Bussoleno. Da lunedì saremo in comune come forza di minoranza per approfondire e risolvere questo increscioso e vergognoso problema, per la via crucis oggi e domani per ogni altra iniziativa in difficoltà. Inizieremo fin da subito a sentire le parti interessate ed eventuali soluzioni con l’obiettivo di risolvere e. Chiudo con ironia, se mi è concesso. Se dovessimo immaginare un salto nel tempo, sostituendo il prefetto di Giudea Ponzio Pilato con l’attuale amministrazione di Bussoleno forse il corso della storia sarebbe cambiato . Forse Gesù non finirebbe sulla croce per “motivi di sicurezza” ed oggi forse non saremmo nel 2018 d.C.”.
Si richiede immediato intervento della Santa Sede per aggiungere al Concordato mussoliniano l’extraterritorialità del sedime pubblico calpestato durante le manifestazioni religiose all’aperto e l’immunità diplomatica per tutti i reati che gli officianti dovessero compiere durante il rito.
Si richiede in subordine ai boss che intendessero beneficiare di inchini o altre forme di ossequio di intervenire con risolutezza nei confronti della pubblica amministrazione per evitare il ripetersi di simili provocazioni.
Rettifico infine Richetto, oggi saremmo comunque nel 2018 dopo C. anche se il Redentore fosse vissuto sino a novant’anni in lieto e prolifico matrimonio con la Maria di Magdala.
Convengo che forse non sarebbe valsa la pena di farci un nuovo calendario.
Tutto sommato Richetto ha ragione perchè se il figlio del carpentiere di Nazaret non fosse morto per essersi dichiarato pari a Dio e se, soprattutto, non fosse risorto, i suoi discepoli si sarebbero dispersi nel nulla (come difatti stavano già facendo fin dall’arresto del loro Maestro) come tutti gli altri discepoli dei vari messia e profeti di tutti i tempi. per cui non saremmo nel 2018 d.C.