CAPRIE, VOLONTARI RIPULISCONO IL VIALE DAI RIFIUTI: “ECCO LA CLASSIFICA DEI PIÙ MALEDUCATI”

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DI PAOLO REALE

CAPRIE (NOVARETTO) – Il serpente di pattume che si mangia la coda. In “Waking life”, il mio film preferito, un gruppo di giovani si ferma sotto un palo su cui un anziano uomo se ne sta arrampicato. Uno di loro dice: “Lui è tutto azione e niente teoria, noi siamo tutta teoria e niente azione”.

Sabato 7 aprile io, Luca, Aldo e Franz ci siamo svegliati di buon ora per andare a ripulire Viale Kennedy dai rifiuti. Quindici sacchi di pura azione e zero teoria. Dalla qualità dei rifiuti abbiamo potuto stilare una simpatica classifica dei più maleducati, che probabilmente non è così precisa, ma un po’ per scherzo un po’ per soddisfazione personale ci teniamo a raccontarvela.

1- “Il Croupier Carta”, tanta carta. Questo tipo di maleducato pensa tra se e se “è carta, appena piove si scioglierà magicamente”. Scontrini, buste, incarti e incartamenti vari e di ogni genere.

2- “Il fumatore seriale”. Sigarette, pacchetti e polmoni buttati via, a centinaia. L’immondizia e il danno all’ambiente sono solo alcuni degli innumerevoli problemi causati dal fumo. In fondo delegare la propria immondizia agli altri è cosa comune e consolatoria.

3- “Il lanciatore da finestrino”. Scatto e agilità come in una disciplina olimpica degli sporcaccioni. Il maleducato in questione è quello del tipo “tanto chi mi vede?”, egli apre velocemente il finestrino e consegna agile i suoi rifiuti al mondo.

4- “Il lanciatore da passeggio” Questo tipo è una sottocategoria del lanciatore da finestrino. Soprattutto incarti di caramelle e pacchetti delle stesse, ma anche rumenta varia che sembra svuotata direttamente da tasche troppo piene. Poco distante da noi il nuovo cestino comunale, giaceva triste, affamato e semivuoto.

5- “Il losco del bosco”. Questo tipo cerca boschi e zone poco frequentate per abbandonare rifiuti di solito abbastanza ingombranti. Costui però ignora che (essendo un genere di bestia umana abbastanza diffusa) mentre egli insozza il boschetto altrui, qualche suo simile sta sporcando il suo. Il serpente di pattume che si mangia la coda insomma.

6- “L’avanzo di balera”. Tra le varie licenze che ci si può concedere per poi dare la colpa all’alcol, c’è quella di consegnare all’ambiente trofei vitrei dei propri record, bottiglie, soprattutto bottiglie di birra.

7- “Il lavoro sporco”. Sacchi di cemento, di plastica e scatoloni. Se i rifiuti di un lavoro ben fatto rimangono sparsi per anni nell’ambiente, abbiamo comunque fatto un pessimo lavoro. Le nostre conclusioni alla fine di una passeggiata amichevole tra un po’ di lavoro leggero e due battute sono state che: “Non importa quanto piccola, l’immondizia è sempre immondizia”. “La carta (o meglio, quella che tu pensi essere solo carta) non si scioglie magicamente e soprattutto non così in fretta come immagini”. “Fa che i tuoi piccoli momenti di gioiosa golosità o autolesionismo (caramelle, lattine, dolcetti, sigarette etc.) non diventino così facilmente momenti di tristezza imperituri per il mondo intero”.

Tornando indietro, Aldo ci ha detto che era un peccato che mancassero i giovani: “Gli farebbe bene ed io sarei stato molto contento di averli qui con noi”. Gli ho risposto che “se in futuro decidessero di venire, probabilmente avremmo meno immondizia da raccogliere”.

 

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3 COMMENTI

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