DALL’ASSOCIAZIONE CULTURALE PRIMO IMPATTO
L’Associazione Culturale Primo Impatto risponde alla lettera del Comune di Bussoleno del 27/03/2018.
Dopo la riunione con il Sindaco e la Polizia Municipale di giovedì 22 Marzo 2018, vista la non possibilità da pare del comandante di garantire la sua presenza per la sicurezza delle strade, il Sindaco si è rivolto a noi dicendoci di non aver trovato nessuna soluzione per poter svolgere la manifestazione con il percorso di tutti gli anni, ma bisognava apportare delle modifiche è consigliandoci, di mettere noi delle “persone” con nessuna ufficialità per fare sicurezza; dopodichè abbiamo deciso in loro presenza di annullare la manifestazione e di spostarla al prossimo anno con eventuali modifiche.
Il Primo Impatto chiede come e quando è stato superato il problema sicurezza, dato che i finanziamenti non devono uscire dalle tasche “proprie” e dei singoli soggetti, ma dalle tasche comunali o dall’associazione.
Noi continuiamo a sostenere che il problema di fondo non sono i figuranti, ma la sicurezza e i finanziamenti (alcuni figuranti dopo la notizia dell’annullamento della manifestazione, hanno preso altri impegni).
Il Primo Impatto non è un’Associazione di “BURATTINI” che si presta a non trasformare una rappresentazione storico religiosa, in una passeggiate per le vie del paese. Ci sono legami culturali e religiosi.
Le domande sono state presentate al protocollo nel mese di febbraio e a pochi giorni del Venerdi Santo si sono creati tutti questi problemi ridicoli per la mancanza di figuranti…
Ringraziamo il Sindaco e il Comune per averci accollato la responsabilità dell’annullamento della manifestazione.
Cordiali saluti
L’Associazione Culturale Primo Impatto.
In conclusione una questione di soldi.
Soldi della comunità per pagare le spese della sicurezza di un evento religioso?
Spererei di aver frainteso il senso di questa lettera.
Mah?
Cmq un evento sociale, storico, culturale su cui si è costruita (piaccia o no) la ns civiltà (piaccia o no)
…Gesù ha detto, riferito all’ultima cena che ha preceduto la sua morte, consumata in occasione della Pasqua ebraica, “continuate a far questo in ricordo di me”, cioè a ricordarci del sacrificio di riscatto da lui pagato versando il suo sangue e rendendo quindi possibile il perdono da parte di Dio dei nostri peccati causati dall’imperfezione e di avere di nuovo la speranza della vita eterna sotto il suo Regno. Non ha però comandato di ridurre la celebrazione della sua morte e sacrificio ad un teatro recitato per strada da figuranti che a volte nemmeno credono in Lui e nelle sue Leggi. Sarebbe molto più importante in questi giorni meditare sui passi del Vangelo che ci ricordano cosa è stato disposto a sacrificare per noi e dimostrare il nostro apprezzamento facendo la Sua volontà…
Inoltre, in effetti, come può uno Stato laico finanziare una manifestazione religiosa? Se lo facesse, di conseguenza dovrebbe finanziare le manifestazioni di qualsiasi altra organizzazione religiosa, perchè la Costituzione in Italia garantisce l’uguaglianza tra le religioni e la libertà religiosa…
Beh non tutto appartiene alla ns storia, cultura, tradizione, civiltà.
Non tutto è per il bene, per il rispetto, per costruire e quindi da sostenere.
Bisogna (saper) valutare e scegliere.
La nostra civiltà con le sue radici sociali, storiche e culturali (religiose!) sarà fortunatamente contaminata da altre civiltà con altre radici, non fosse altro che per l’indice di natalità ridotto al lumicino, piaccia o non piaccia.
Se “fortunatamente” vedremo.
“Ai poster l’ardua sentenza”.
Intanto se qualcuno di noi volesse andare a vivere in altre civiltà contemporanee, penso possa farlo.
Ma mi pare che ci sia più la coda per entrare che per uscire.
ai poster? di chi?
Di Alessandro, no?
Condivido la terza e la quarta riga.
Con la nostra smisurata presunzione di europei/occidentali e con il divario predatorio che nei secoli abbiamo creato nei confronti di un’enorme fetta di mondo, ci arroghiamo ancora il diritto di entrare a nostro piacere in casa di coloro cui sbarriamo il passo.
Rinnovo il mio “fortunatamente” aggiungendovi un “sarebbe ora adesso”.
Ovviam andare a casa loro bussando, per vivere come loro, se a Lei piace tanto.
Perchè non dovrebbero accoglierLa? Così “sarebbe ora adesso”.
Per il momento io preferisco rimanere qui
Rimanere qui? La Sua preferenza è comprensibile.
Il tempo degli imperi coloniali, della tratta degli schiavi e dell’apartheid è finito.
Ora ci accontentiamo di strangolare interi paesi con più comode regole economiche.
Appunto,
in tanti posti, se sono senza nulla, si (soprav)vive in miseria,
se hanno qualcosa glie lo si prende dandogli in cambio le armi x farsi la guerra.
Quindi meglio rimanere qui.
E resti anche Lei!