di NORMA RAIMONDO
SANT’AMBROGIO – C’è anche Alberto Barbi, santambrogese classe 1972, nel cast di “Al massimo ribasso”, che uscirà nelle sale cinematografiche la prossima primavera.
Si tratta di un noir drammatico diretto dal regista Riccardo Iacopino, autore anche del soggetto e della sceneggiatura, realizzata insieme a Tommaso Santi, Giovanni Iozzi e Manolo Elia.
La pellicola, che sarà presentata il 29 novembre alle 22.30 al Torino Film Festival, è stata prevalentemente girata in città. Vi si individuano infatti numerosi scorci sabaudi: Piazza del Municipio, Lungo Po Antonelli, Porta Palazzo, Dock’s Dora, Arcobaleno cooperativa sociale, Manhattan, Casa Hollywood, Circolo dei lettori.
I santambrogesi ci riconosceranno anche il volto di Alberto, figura di spicco all’interno del cast che annovera, tra gli altri, un ruolo non da protagonista di Luciana Littizzetto.
Il trailer promozionale ci presenta l’attore valsusino già nei primi fotogrammi: serio, in giacca e cravatta, impersona un ingegnere che sa il fatto suo: “Il solito. La cifra esatta” liquida in due sole battute la questione con il suo interlocutore.
Alberto Barbi è figura poliedrica, con un ampio curriculum: artista di strada con i fratelli Ochner (di cui è socio fondatore), ha calcato le assi del palcoscenico in numerose rappresentazioni teatrali (“Forbici Follia, Bigodini”, “Se ti sposo mi rovino”, tanto per citarne alcune). Membro dell’Actor’s Center di Michael Margotta, può vantare numerose interpretazioni televisive. Non è la prima volta che compare sul grande schermo: altre due pellicole segrete devono ancora debuttare e, anche se non con un ruolo così importante, lo scorso anno lo si era già visto nel nel cast di “Press, una storia di stampa”.
Ora, però, il salto di qualità, anche se con un ruolo non propriamente simpatico. Alberto impersona infatti l’ingegner de Masi, colluso con la delinquenza. “Posso dirti – confessa candidamente – che è proprio un uomo spregevole: il classico colletto bianco che copre la malavita…peggio di lui c’è solo il boss mafioso, che nel film si vede poco”.
Prodotta dalla cooperativa sociale Arcobaleno e Rai Cinema, con il sostegno di Fondazione Crt, Coopfond, Iren ed in collaborazione con Film Commission Torino Piemonte, la pellicola racconta la vicenda di Diego (Matteo Carlomagno), ex poliziotto ed investigatore privato, dal carattere un po’ schivo, che ha una dote particolare. È infatti in grado di carpire segreti industriali che consentono alle aziende mafiose di vincere le gare di appalto pubbliche. Diego si muove in un ambiente in cui la corruzione e la malavita regnano sovrane, proprio lui che fino a poco tempo prima doveva combatterle. Quando incontra Anita (Viola Sartoretto), infermiera e talvolta spacciatrice, dovrà scegliere la strada giusta da prendere. La vicenda denuncia una triste realtà moto diffusa in special modo negli appalti pubblici: quella di scegliere chi propone il massimo ribasso, spesso a discapito di sicurezza e qualità. Da qui il titolo dell’opera, che ha comunque duplice valenza: il massimo ribasso lo si è avuto anche per quanto concerne le spese di produzione, decisamente contenute grazie al ricorso al crowfunding (ndr finanziamento collettivo).
Ma se il motivo trainante è il massimo ribasso, va detto che nelle varie fasi di realizzazione del film, girato un anno fa, Alberto ha invece tratto il massimo divertimento: “Fare il cattivo mi entusiasma, è un ruolo che mi piace tantissimo. Il progetto, poi, mi ha affascinato fin dalla sua partenza. La cooperativa Arcobaleno, nata per la raccolta porta a porta della carta a Torino (ndr progetto Cartesio), ha un’ ampia valenza sociale. Il presidente Tito Ammirati è un visionario che porta avanti varie iniziative. Questo film-denuncia è molto importante, spero che sarà apprezzato quanto merita. E’ costato poco, ma la qualità è decisamente elevata”.
Rivolto ad un imprenditore che gli ha resistito e non ha intenzione di cedere, in una sequenza del film, l’ingegner De Masi afferma: “Non si va con un abito da sera ad un’asta al massimo ribasso”. Però, aggiungiamo noi, in primavera (o al Tff la prossima settimana), senza badare all’abito indossato, si potrà andare al cinema con un moto d’orgoglio nel vedere sullo schermo un bravo attore santambrogese.
Attualmente il miglior attore della val susa
Certo, anche perchè non mi risulta che in valle ce ne siano altri :-))
Bo!! mai sentulu prima!
Car* Gwen, in Valle c’è anche un avvocato che è salito in cima all’Everest. D’las mai sentulu prima?