IL VIDEO DELL’ARRESTO
AVIGLIANA – Sono stati arrestati mercoledì notte, in un garage di via IV Novembre ad Avigliana, i due ladri mascherati da Trump che negli ultimi mesi avevano derubato una decina di bancomat in tutto il Piemonte. Sono i fratelli sinti Vittorio e Ivan Laforé, 26 e 30 anni, residenti ad Alpignano. Proprio ad Avigliana avevano affittato un garage, in un condominio di via IV Novembre: qui avevano parcheggiato un’Audi con l’obiettivo di utilizzarla per scappare dopo il colpo appena fatto al bancomat di Vigone il 19 luglio, dove erano riusciti a portar via oltre 92mila euro.
IL GARAGE DI AVIGLIANA
Ma non ci sono riusciti: i carabinieri della sezione antirapina di Torino li hanno inseguiti e bloccati. Arrivati al garage di Avigliana, i due ladri stavano lasciando la Mercedes utilizzata per il furto, per poi salire sull’Audi posteggiata nel box auto preso in affitto e darsi alla fuga. Ovviamente il proprietario del garage era ignaro di tutto: i fratelli erano molto organizzati, al punto da aver colpito in numerose zone della regione.
IL POSTAMAT COLPITO AD AVIGLIANA IL 17 LUGLIO (foto Busciolà)
I due rapinatori avevano assaltato due giorni prima anche il bancomat delle poste di Avigliana, nella notte del 17 luglio. La modalità era sempre la stessa: si spostavano con auto rubate, quasi sempre le Mercedes Classe A, poi si coprivano il volto con le maschere di Donald Trump e facevano scoppiare gli sportelli con la “marmotta” (un tipo di ordigno che si inserisce all’interno dei bancomat per farli esplodere).
SONO I FIGLI DELL’ASSASSINO DI MASERA, UCCISO A SANT’AMBROGIO NEL 2001
I fratelli Laforé sono i figli del capo sinti Pietro Dellagaren, l’uomo che nel 2001 aveva assassinato a Sant’Ambrogio l’imprenditore Umberto Masera, titolare della Gleiscar, durante una rapina nella sua villa in via Pautassi. Arrestato nel 2003, Dellagaren sta scontando l’ergastolo nel carcere dell’Isola d’Elba. L’omicidio avvenne nella notte del 25 aprile 2001: Masera venne sequestrato per un’ora nella sua abitazione insieme alla compagna Anna Abbate, per poi essere ucciso con dei colpi di pistola a seguito di una sua reazione. I carabinieri riuscirono a rintracciare Dellagren dopo una lunga indagine, durata due anni e analizzando oltre 300 analisi sul Dna di persone appartenenti all’etnia dei nomadi sinti. Dellagaren era accusato anche dell’omicidio del piccolo Maverik Argenta, ucciso nel giugno 2001 in un regolamento di conti tra gruppi di nomadi.
e poi uno diventa razzista….chissà come mai!
Adesso ; chi glielo dice alla presidenta , che i suoi beniamini , sono ladri e assassini?
Considerate che i sinti sono Italiani,piemontesi delle zone di Alessandria e Cuneo quindi non abbiamo bisogno di altri zingari stranieri.