di FABIO TANZILLI
CHIOMONTE – Notte difficile al cantiere Tav di Chiomonte. Ieri sera, in occasione dell’anniversario della “Liberazione del cantiere di Venaus” del 2005, circa 200 No Tav hanno manifestato nei pressi del cantiere della Maddalena. La Digos ha arrestato tre persone: Umberto Raviola e Alice Scavone (del centro sociale Askatasuna) e Cesare Cerulli (del centro sociale Newrutz di Pisa). La polizia ha sequestrato 19 razzi e due tubi di plastica rigida utilizzati per il lancio verso il cantiere. I No Tav si sono radunati ieri alle ore 17 a Giaglione, mettendosi in marcia come tante altre volte. Il corteo si è dovuto fermare a metà strada perchè la polizia aveva preventivamente installato una cancellata metallica ancorata alle rocce e al terreno, con tiranti e ganci, in modo da evitare il contatto diretto coi manifestanti.
“Per circa due ore diversi attivisti hanno fatto esplodere razzi, bombe carta e fuochi d’artificio contro le forze dell’ordine” afferma la Questura di Torino. La polizia ha risposto coi lacrimogeni “dopo che i No Tav avevano aperto un varco nella rete metallica con una fresa elettrica, in modo da impedire ai numerosi manifestanti violenti di oltrepassare lo sbarramento ed avvicinarsi al cantiere”.
I tre arrestati invece facevano parte di un altro piccolo gruppo di manifestanti, che ha scelto di staccarsi dal corteo percorrendo un sentiero nella parte bassa che costeggia il torrente Clarea, arrivando alla zona est del cantiere Tav. Ma nei boschi c’erano appostati gli agenti della Digos che li hanno colti in flagrante mentre stavano lanciando razzi e bombe carta.
“Poco dopo le 22.30 il cantiere è stati attaccato da più punti e diverse volte. Lanci di lacrimogeni hanno cercato di disperdere i No Tav senza successo – spiegano dal movimento No Tav – la polizia con un’imboscata è riuscita a fermare tre giovani No Tav a ridosso delle reti del cantiere, Alice, Umberto e Cesare, che al momento sono ancora in stato di fermo. A questi giovani cresciuti sui sentieri di questa valle e alla loro generosità va tutta la nostra solidarietà, nella speranza di rivederli al nostro fianco il prima possibile”.
Intanto domani i No Tav annunciano un presidio sotto il carcere delle Vallette a sostegno dei tre arrestati: “Alice, Umberto e Cesare liberi subito!”.
I bravi ragazzi dei centri sociali di sinistra…….ma loro sono democratici…..ahahahah
Giuro che questo filmato mi ha fatto schifo, persone del genere non devono essere lasciate libere di circolare sul nostro territorio, sono un pericolo pubblico.
L’è tutta una sceneggiata !
Che due palle ‘sta gente che continua ad usare i NOSTRI sentieri per far casino! E andare a lavorare?
Giocano a fare la guerra solo perchè sanno che la Polizia non può rispondere al “fuoco” …andate in Siria, dove le legnate le prendete davvero!
….e chissà chi ha dato fuoco in Valsusa!!!
Ma ancora non lo avete capito che la Tav la fanno