VIDEO / IL GIORNO DELLA RIPARTENZA AD AVIGLIANA E SUSA: PRIME RIAPERTURE DEI NEGOZI

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di ANDREA MUSACCHIO e IVO BLANDINO

AVIGLIANA / SUSA – La Valsusa riparte. Tra felicità e preoccupazione, i valsusini riprendono in mano la loro vita. Seppur sono lontane (e impensabili) le abitudini di un tempo, il ritorno alla normalità è sempre più vicino. Quella di oggi, lunedì 18 maggio, è una data importante, che difficilmente sarà dimenticata. Riaprono i negozi, i parrucchieri ed i centri estetici. Si potranno rivedere gli amici e soprattutto si dovrà convivere con il Covid-19.

FOTO / IL DISTANZIAMENTO ALLA STAZIONE DI AVIGLIANA

IL 18 MAGGIO AD AVIGLIANA

Tra distanziamento sociale, guanti e mascherine la maggior parte delle persone, in queste settimane, ha scelto di riversarsi in strada, riassaporando i luoghi, le vie e gli scorci di Avigliana. Centinaia di persone, tra oggi e domani, rialzeranno la saracinesca del proprio negozio, o quello in cui lavorano. Una saracinesca rimasta abbassata dagli inizi dell’emergenza sanitaria.

Per molti non è un’emozione da poco. “Oggi sono molto agitata. È come se fosse il mio primo giorno di lavoro. Una sorta di inaugurazione“, ci spiega la titolare di Scarpe Diem, negozio presente ad Avigliana da oltre vent’anni. “Chiaramente ci saranno delle novità. Potrà entrare solo una persona per volta all’interno del negozio, indossando obbligatoriamente guanti e mascherine“.

In molti in questi giorni si saranno chiesti come si potranno provare i vari capi di abbigliamento o, in questo caso, di calzature. “Io ho pensato di fornire ai clienti dei sacchetti monouso da mettere ai piedi (vedi foto). In questo modo la prova è sicura. Avendo prodotti in vera pelle non posso sterilizzarli, in quanto alla lunga si rovinerebbero“.

Ma ci sarà diffidenza da parte della clientela, specie in queste prime settimane? “Non penso – conclude la commerciante – Anzi, nelle settimane passate, ho trovato molto solidarietà da parte delle persone. Non potendo lavorare, ci siamo limitati alle consegne a domicilio nel weekend e la risposta è stata positiva“.

Novità anche alla stazione ferroviaria di Avigliana. Bisognerà rispettare il distanziamento sociale mentre si aspetterà il treno e anche sulle scale che portano ai vari binari (vedi foto).

IL 18 MAGGIO A SUSA

Giorno di riaperture anche nella città di Susa. Dopo oltre due mesi di chiusura, rialzano le saracinesche i negozi di abbigliamento, parrucchieri e centri estetici. “Io non mi lamento, ho lavorato bene questa mattina – spiega a ValsusaOggi la proprietaria del negozio di abbigliamento per bambini Sayn Fashion – Ci sono stati diversi clienti, per cui sono abbastanza soddisfatta“. Di tutt’altro avviso invece la proprietaria del negozio di abbigliamento sportivo per adulti Fty Fashion Proget: “Ci stiamo riprendendo, ma molto lentamente – spiega – Purtroppo non abbiamo avuto proprio un afflusso di clienti“.

I commercianti sono tutti d’accordo sulla serietà dei clienti che entrano all’interno dei negozi: uno alla volta, indossando guanti e mascherine. Per chi dovesse essere sprovvisto di guanti, si potrà disinfettare le mani con gli appositi gel igienizzanti, che si trovano all’ingresso. Infine, nessun afflusso di persone nella via principale di Susa, ossia via Roma. La vita commerciale nella città sta riprendendo, ma lentamente.

FOTO / LA RIAPERTURA DEI NEGOZI IN VIA ROMA A SUSA

FOTO / COME SI PROVANO LE SCARPE NEI NEGOZI

 

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2 COMMENTI

  1. le mascherine dovrebbero anche indossarle le orde di passeggiatori della domenica che girano in gruppi di famiglie con bambini al seguito… non tengono minimamente la distanza di sicurezza, stanno tutti tanto vicini da sputarsi uno nella bocca dell’altro quando parlano, vanno in giro in 6-8 persone e di mascherine nemmeno l’ombra… stessa cosa orde di ragazzini che giocano a calcio in cortile senza mascherina, 6 o 7 bambini per volta… a cosa serve il distanziamento sociale in stazione e nei negozi se poi gli idioti della domenica vanno in giro o giocano appiccicati e senza mascherine?? tra qualche giorno saremo al punto di partenza o al più tardi in inverno perchè l’italiano medio rifiuta le regole e appena può le elude… già dimenticati i camion che portavano via i morti a Bergamo? può ricapitare… ieri a Bussoleno scene indegne di assembramenti di gente che fa camminate di gruppo uno appiccicato all’altro senza mascherine… ma da dove arriva tanta ignoranza?

  2. Non è ignoranza ma convinzione che se qualcuno dovrà morire sarà un altr* e probabilmente sconosciuto.
    Al ragazzino di quel cortile che riuscirà a far fuori uno dei suoi nonni, i condomini regaleranno un pallone cucito a mano in Bengala da un suo coetaneo che, nella sua disgraziata esistenza, del virus non si sarà potuto occupare molto (continuando a cucire palloni).

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