di MARIO RAIMONDO
“Ièr a i ère l’eva a i’ort”, un gioco di parole, quasi un scioglilingua nel bel patois villarfocchiardese. Per dire o ricordare come il giorno prima, cioè il sabato, è per tradizione il giorno di turno dell’acqua delle bealere dedicata all’irrigazione degli orti, operazione che quest’anno – con la calda e siccitosa estate – è stata davvero necessaria.
Da qui viene il titolo della manifestazione di domenica prossima 25 settembre al Villar, organizzata dal “Forum italiano dei movimenti per l’acqua pubblica”, con il patrocinio del Comune. Tema della giornata è l’acqua bene comune, con i molteplici usi che di questa risorsa vitale fa l’uomo.
Una manifestazione per capire e parlare dell’oro blu, la risorsa cardine del pianeta. “Villar Focchiardo ha un territorio particolarmente ricco di sorgenti – ci dice l’assessore Paolo Miletto – fatto di fontane, rii e bealere. Un censimento di qualche anno fa, promosso e condotto dall’amministrazione comunale, aveva monitorato lo stato (certo, a volte pessimo) di quasi un centinaio di sorgenti sul territorio comunale. Una ricchezza propria di tanti comuni montani che qui al Villar ha però una particolarità. Da noi infatti l’acquedotto è ancora gestito direttamente dal Comune, che non ha accettato le politiche di privatizzazione, che via via hanno distaccato la gestione del servizio idrico dal diretto controllo delle comunità locali. Villar Focchiardo, insieme a diversi altri piccoli comuni piemontesi, sta ora subendo una forte “pressione” da parte degli enti sovraordinati, dopo che il decreto Sblocca Italia del 2014 ha introdotto il principio dell’unicità del servizio idrico integrato, ovvero l’obbligo di affidare la gestione del ciclo delle acque ad un unico soggetto a livello di ambito territoriale ottimale (che da noi corrisponde al territorio della Provincia di Torino). I sindaci “resistenti” dei comuni che non hanno accettato questo stato delle cose, sono già stati convocati in Regione, per cercare di far loro cambiare idea… ed aprire quindi anche qui da noi la via della cessione di fatto delle nostre acque. Forte è dunque la pressione sulle comunità locali che rivendicano il diritto di poter gestire direttamente la risorsa idrica nell’interesse dei propri cittadini, di oggi e di domani e non per il profitto delle aziende multiservizi. Lo Sblocca Italia, qualora il Comune non adempi all’obbligo di affidamento, prevede il commissariamento. Noi cerchiamo di resistere a quest’impostazione delle cose ed all’imposizione che ne scatura perché la riteniamo fortemente ingiusta, pur tra le molte difficoltà nel reperire le risorse per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto acquedottistico, a causa del Patto di Stabilità che ci impedisce di utilizzare quelle risorse che avremmo disponibili. Ogni scelta – conclude l’assessore Miletto – verrà sempre fatta insieme ai cittadini e per i cittadini perché siamo convinti, come amministrazione, che davvero l’acqua è per antonomasia bene comune che non deve avere elementi di lucro. Per questo già un paio di anni fa abbiamo deliberato per richiedere la trasformazione della SMAT in società di diritto pubblico e senza l’obbiettivo della realizzazione di utili”.
Se siete convinti che il principio dell’acqua pubblica è dominus irrinunciabile – come tra l’altro significativamente fu confermato dal referendum del 2011 – non vi resta quindi che recarvi domenica a Villar Focchiardo. Si camminerà per vie e sentieri, andando a visitare o scoprire rii, fontane e bealere, in compagnia dell’organetto di Daniele Contardo, degli asinelli della Compagnia dell’Asinello, rifocillandosi con le leccornie delle incursioni saporite!
Appuntamento alle 10.15 al salone polivalente di Villar Focchiardo dove, al termine della passeggiata “idrogastronomica”, sarà possibile visitare la mostra fotografica “Sorella acqua” del gruppo fotografico di Bruzolo e la mostra “Acqua bene comune, acqua strumento di pace”, a cura dell’associazione LVIA.