di OSCAR MARGAIRA(ex consigliere di minoranza)
Con questa lettera Vi comunico le mie dimissioni dalla carica di Consigliere Comunale.
Le motivazioni che mi hanno spinto a questa decisione sono collegate alla mancata adozione di uno strumento urbanistico, di un Piano idrogeologico/sismico ed il conseguente adeguamento del territorio alla normativa del cosiddetto PAI: Piano di Assetto Idrogeologico. La cosa a mio personale parere è molto grave in quanto l’amministrazione ha incaricato ben 2 geologi, ingegneri idraulici e tecnici di ogni sorta e gli elaborati sono pronti e protocollati da tempo.
E’ grave poiché all’atto del suo insediamento (articolo di Luna Nuova del 24 giugno 2009) il sindaco Mauro Carena dichiarò: “Adotteremo un nuovo piano regolatore che impedisca lo sviluppo edilizio nelle zone agricole e nelle aree non ancora compromesse e, legato a questo, il rispetto dell’ambiente naturale e del territorio”.
Per completezza d’informazione ed a futura memoria debbo annotare che all’atto dell’insediamento della Giunta Carena erano già depositati al protocollo sia una relazione geologica che un PRGC che in un primo tempo il sindaco dichiarò che avrebbe presentato dopo le opportune modifiche.
Così non fu e si preferì scegliere “una via più veloce”, quella della “Variante Strutturale”. Dopo quattro anni però siamo ancora qui, con la Variante Strutturale e ben due relazioni geologiche pronte ma chiuse nei cassetti.
Su quelle stesse scrivanie oggi però mi dicono ci sia anche una lettera, con cui la Regione Piemonte, che ha dato il via libera alla variante strutturale alcuni mesi fa, chiede per quale ragione l’amministrazione non l’abbia ancora adottata.
COSA SI ASPETTA? Quali le ragioni di questo ritardo?
Il Sindaco disse che tutto era pronto già un anno fa… poi dichiarò invece che i vincoli imposti dalla Regione erano troppo restrittivi… Abbiamo sentito odore di bruciato, allora abbiamo chiesto lumi nei competenti uffici regionali dove ci hanno risposto che le regole dettate dalla Regione sulla Variante di Villar Dora sono nella norma e per nulla restrittive!
COSA STA SUCCEDENDO?
Chiarisco ancora che a mio parere si doveva adottare un PRGC (per i motivi già prima d’ora verbalizzati in Consiglio) e non una variante sostanziale che di fatto è parziale rispetto all’intero territorio villardorese, ma di fronte ad una così grave situazione ho il dovere di denunciarla pubblicamente.
La mancata adozione di un piano, regolatore o sostanziale che fosse, indipendentemente dal fatto che a noi della minoranza piacesse o no, obbligava comunque l’amministrazione Carena ad adottare il PAI che è nei fatti una certificazione “scientifica” riguardante la potenziale pericolosità idrogeologica presente nel territorio.
Detto in altre parole: se non c’è il PAI non esiste tutta una serie di vincoli sul territorio e finché non ci sono questi vincoli, ognuno può fare o chiedere di fare ciò che un domani, sullo stesso territorio vincolato magari non si potrebbe più richiedere o realizzare.
Dunque per logica conseguenza sorge una domanda semplice: chi ha chiesto cosa, chi sta facendo cosa che una volta adottata la Variante non si potrebbe più realizzare o chiedere di realizzare?
Visto che il piano regolatore, quello “ristretto” e già pronto, ma che evidentemente (visto anche l’Odg del prossimo consiglio comunale che si terrà martedì 15 aprile 2014) non verrà presentato entro la fine del mandato, credo che sia mio dovere di capogruppo denunciare la cosa e rassegnare le dimissioni.
Tralascio le considerazioni possibili su trasparenza della procedura, etica delle scelte e totale mancanza di coinvolgimento della minoranza, ciò che conta adesso, visto che nulla succede per caso, secondo me è ragionare sul perché di questo comportamento e sarebbe opportuno che i villardoresi cominciassero a farsi delle domande.
Questa lettera potrà essere divulgata alla cittadinanza per chiarire le ragioni delle mie dimissioni.
Sono stato orgoglioso di aver ricoperto la carica di consigliere e Capogruppo e devo ringraziare tutte le persone che in buona fede e senza interessi hanno lavorato per Villar Dora. Mi sono impegnato, nei limiti delle mie possibilità, nel dare il mio contributo a questa importante assemblea elettiva. Dispiace essere costretti a dover dare le dimissioni a 40 giorni dalla scadenza del mandato, ma davvero la situazione è troppo strana e questo era anche l’unico modo per riuscire ad accendere una luce sulla Variante e per incitare i miei concittadini a partecipare più attivamente alla vita amministrativa del Paese, meglio se dalle sedie del Consiglio Comunale.
Porgo i miei migliori saluti.
Oscar Margaira