SUSA – Break the Silence ITA (@breakthesilence_ita) organizza per la IV edizione il Denim Day: il flash mob contro la vittimizzazione secondaria. In Piazza del Sole (via IV Novembre) a Susa mercoledì 24 aprile dalle 17. Bisogna presentarsi con un paio di jeans che verrà steso insieme sul pavimento in modo da riempire la piazza. Alle 18.30, dopo il flash mob, ci sarà un dibattito presso la libreria Panassi di Susa, tenuto da Alessia Taglianetti, reporter e autrice del saggio «Violenza di genere e sfruttamento sessuale minorile in Costa Rica» nella raccolta «Donne, bambine e diritti. I mille volti della violenza di genere». Alle 20.30 riproduzione in sala consiliare Municipio di Susa del film “C’è ancora domani”, ingresso gratuito. Una giornata di lotta contro la vittimizzazione secondaria e la violenza di genere istituita per la prima volta nel 2000 in California, dall’associazione Peace Over Violence, per protestare contro una sentenza proprio della Corte di cassazione italiana degli anni Novanta. Sentenza che annullò la condanna per stupro a carico di un istruttore di guida di 45 anni su una ragazza di 18 anni. “Poiché la vittima indossava jeans molto attillati, – sostenne la Corte – la donna ha dovuto aiutare l’uomo a toglierseli, pertanto sfilandosi i jeans non si è trattato di stupro ma di un atto consensuale”. Sebbene la sentenza fu pronunciata nel nostro paese, le istituzioni politiche non hanno mai condiviso la necessità di aderire formalmente alla Giornata Internazionale. Infatti, diversamente da altri paesi, la campagna in Italia non è così nota. Sin dalla sua costituzione, Break The Silence Italia – come atto politico – irrompe sia nelle piazze delle principali città italiane che nell’online tenendo alta l’attenzione sulla “sentenza dei jeans”. Infatti, nonostante l’esistenza di un quadro legislativo soddisfacente, le aule giudiziarie continuano a soffrire di stereotipi e pregiudizi nei confronti del ruolo delle donne. L’Italia è stata condannata più volte dalla CEDU per i forti pregiudizi contro le donne – così come sottolineato dai rapporti e raccomandazioni della CEDAW – veicolati da giudici e avvocati italiani: come, ad esempio, il richiamo all’intimo rosso indossato dalla vittima al momento del fatto, i commenti relativi all’orientamento sessuale della parte offesa, le sue relazioni sentimentali e i suoi rapporti sessuali occasionali. Vuoi far sentire anche la tua voce al Denim Day? Break The Silence Italia esorta la cittadinanza ad aderire al flashmob portando un paio di jeans da stendere in piazza insieme a tutte le altre persone presenti, esibendo questo simbolico oggetto in un luogo pubblico e invitando chi assiste a riflettere sull’accaduto e sul fenomeno sociale e culturale della vittimizzazione secondaria. Dopo il flashmob, inizierà lo swap: ci sarà la possibilità di scambiarsi i jeans invitando al riuso. Mentre quelli in avanzo saranno donati. L’evento sarà svolto su più piazze italiane, cercando di avvicinare più persone possibili alla Giornata del Denim Day, e sarà inoltre accompagnato da un flashmob online sulla pagina Instagram, chiedendo di taggare la pagina @breakthesilence_ita e la pagina ad hoc @denimdayitalia in foto con jeans con hashtag quali #èstuproanchecoijeans e #itsrapealsowithjeans.
Susa accoglie il flashmob organizzato dall’associazione Break The Silence Italia con la collaborazione di molte altre associazioni ed enti valsusini, di cui – MicroTeatro, Gruppo Teatro Insieme, Prestige AsD scuola di danza, Panassi libreria, Somis e Associazione Amici del Castello della Contessa Adelaide Susa. I jeans donati ai Centri Antiviolenza attivi sul territorio valsusino. Vuoi far parte anche tu del cambiamento? Il denim non è solo un tessuto, ma un simbolo di resistenza e solidarietà. Come il denim, anche la lotta alla vittimizzazione secondaria ha bisogno di diventare ogni giorno più forte, riuscendo a riempire le piazze, fermare la cittadinanza e invitarla a cucire con noi un tessuto sociale nuovo, che resiste e sconfigge i pregiudizi, a tutela delle vittime di violenza. Con la campagna SOSTI(D)ENIMI puoi sostenere le nostre attività di tutela e sostegno offerto alle vittime di violenza, le nostre attività di informazione e sensibilizzazione sui social, nelle scuole, nelle aziende e alle istituzioni.
Costruisci una nuova trama che resiste alla lotta: DONA ORA! Maggiori informazioni al link https://mailchi.mp/breakthesilenceitalia/denim-day-2024
Lo sapete che molti centri antiviolenza non accettano reclami di donne (o uomini) maltrattati da donne? Da che parte sta la discriminazione?? Vergognoso è banalizzare il concetto “indossi jeans stretti = te la sei cercata” quando la sentenza parla di “ti sei sfilata i jeans stretti = te la sei cercata”