A GIAVENO APRE LA COOP: 75 NUOVI POSTI DI LAVORO

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GIAVENO – Aprirà domani, mercoledì 27 marzo, il nuovo superstore Nova Coop di Giaveno, nel complesso dell’ex cartiera Reguzzoni, tra innovazione digitale e attenzione alla sostenibilità. L’insediamento del nuovo punto vendita ha prodotto ricadute positive in termini occupazionali, grazie alle 75 persone impiegate all’interno della struttura al momento dell’apertura. Il personale è composto al 55% da nuove assunzioni, il 45% è rappresentato da trasferimenti di altri punti vendita: 23 persone sono residenti a Giaveno e 2 collaboratori sono ex dipendenti della cartiera. “La selezione dei candidati si è basata principalmente su criteri di alta professionalità e di trasversalità tra reparti, il piano occupazionale contempla anche la crescita professionale dei singoli con il passaggio dalla qualifica di addetto a capo o specialista per 6 risorse e 4 prolungamenti orari – spiega Marco Gasparini, direttore vendite Nova Coop – sono quasi 3000 le ore di formazione erogate ante apertura, per rendere la squadra nella sua totalità, professionalmente preparata acquisendo capacità e competenze trasversali a più reparti nonché una spiccata sensibilità alla relazione col cliente”.

L’area commerciale, derivante dalla riconversione dell’ex cartiera Reguzzoni (dal 1831 al 2016 polo produttivo e occupazionale di rilievo per Giaveno e la Val Sangone), si estende su una superficie di 3400 mq, di cui 2033 mq destinati alla vendita. Il progetto di riqualificazione – per il quale Nova Coop ha investito 12 milioni di euro – comprende anche un parcheggio prospicente di 240 posti auto a servizio del negozio e una nuova piazza, a disposizione della cittadinanza.

Per Ernesto Dalle Rive, presidente di Nova Coop, quello di Giaveno rappresenta un nuovo modello di supermercato, frutto della capacità di innovare che ha contraddistinto il gruppo nel corso del tempo: “Domani apriremo il secondo superstore del nuovo format della nostra rete vendita, a pochi mesi da quello aperto a Torino, in via Botticelli; anche in questo caso si tratta di un importante intervento di rigenerazione urbana che restituisce alla cittadinanza un’area industriale dismessa e testimonia ancora una volta la nostra capacità di radicamento e di dialogo con i territori in cui operiamo. Vogliamo proporre non soltanto un nuovo modello di vendita, adeguato alle abitudini sempre più evolute dei consumatori, ma un’offerta capace di generare valore condiviso per l’intera comunità, in linea con la nostra visione del ruolo affidato alla grande distribuzione”.

8 milioni e 500 mila euro è l’obiettivo di vendita che Nova Coop mira a realizzare nel primo anno di esercizio del superstore di Giaveno: “E le previsioni per gli anni successivi saranno in crescendo – precisa Massimo Cossavella, direttore commerciale Nova Coop – senza dimenticare la sostenibilità, ad esempio, un’attenzione particolare è stata rivolta alla produzione e allo smaltimento dei rifiuti che sono ispirati al concetto di differenziazione degli imballaggi e degli scarti, nonché al contenimento, o la riduzione dell’utilizzo della plastica sui prodotti a marchio, Coop infatti è l’unica azienda della Gdo italiana ad avere aderito nel 2018 alla Campagna di impegni su base volontaria della Commissione Europea”.

“L’obiettivo dell’offerta commerciale del superstore di Giaveno è di soddisfare pienamente le esigenze di soci e clienti, nel rispetto delle diverse sensibilità e abitudini alimentari, garantendo un’esperienza immersiva e innovativa e un’ampia proposta di prodotti a marchio Coop”, conclude Antonio Audo, direttore tecnico e patrimonio Nova Coop.

Da segnalare i totem touch screen di ultima generazione “Zero Attesa Gastronomia”, connessi a un dispositivo portatile attraverso il quale il consumatore può selezionare i prodotti messi a disposizione dai banchi serviti e sceglierne la quantità, prenotandoli con un semplice tocco sul display senza dover attendere in coda la consegna: non appena il prodotto prescelto sarà pronto, un messaggio avviserà l’utente che potrà così ritirarlo immediatamente. E sempre in ambito di innovazione digitale, la ricerca dei prodotti è stata ripensata completamente, grazie alla geolocalizzazione e all’installazione di appositi monitor che attraverso un’interfaccia intuitiva consentono di individuare in pochissimi secondi la corsia o il reparto in cui si trova quanto desiderato. Insomma, senza dubbio una nuova esperienza di acquisto.

All’interno del superstore sono presenti il reparto ortofrutta, il banco panetteria con il solo servizio da asporto e i banchi serviti della pescheria, della macelleria, della gastronomia. L’offerta è completata dal “corner salute”, una parafarmacia che offre prodotti da banco a prezzi competitivi, e da un Coop Cafè con un servizio caffetteria e piatti freddi, che osserva gli stessi orari del punto vendita.

Il superstore Nova Coop sarà aperto tutti i giorni dalle 8,30 alle 20 e la domenica dalle 8,30 alle 13,30

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16 COMMENTI

  1. Nel giro di 1 mese aperti 2 nuovi supermercati al servizio di Giaveno e Avigliana. Sommate assieme le due cittadine contano circa 30.000 abitanti . Si arriva a circa 50.000 abitanti sommando i piccoli comuni confinanti che potrebbero essere attirati dai 2 nuovi centri commerciali. Gli stessi abitanti di 1 anno fa, 2 anni fa e 3 anni fa. Vista la perdurante crisi del mercato immobiliare e l’ inesistenza di nuovi cantieri residenziali, è presumibile che per i prossimi anni gli abitanti non aumenteranno di numero.

    In entrambi i casi si lodano i nuovi posti di lavoro che si sono creati. Ci sono solo 2 condizioni affinché non si perdano altrettanti posti di lavoro con la chiusura di altri negozi già esistenti sui territori interessati :

    1) Se da qui a brevissimo gli abitanti aumenteranno in modo considerevole al punto da giustificare i 2 nuovi supermercati appena inaugurati .

    2) Se gli abitanti non dovessero aumentare in modo considerevole, quelli esistenti dovrebbero mettersi a mangiare molto di di più, cambiarsi le mutande 3 volte al giorno, lavarsi e profumarsi di più, far andare il doppio se non il triplo di carta igienica, ingrassare cani e gatti con almeno 4 somministrazioni giornaliere di crocchette ma soprattutto sprecare infinitamente di più.

    A queste condizioni , Dio benedica i Veri, Nuovi posti di lavoro.

    • Se aumentano gli abitanti aumenta il consumo del suolo e ľinquinamento dovuto alla maggior quantità di auto in movimento ed all’aumentare del traffico di pendolari. E i fautori della decrescita felice cosa diranno ?

    • Manco li avessi investiti te i soldi in questi supermercati. Ma fatti furbo va. Dite le stesse baggianate da anni su ogni supermercato che apre in valle, e tutti vanno a gonfie vele. Come cassandre valete proprio poco.

  2. 8.500.000,00 euro di ricavi al lordo dell’Iva significano circa 7.200.000,00 euro al netto delle varie aliquote.
    7.200.000,00 : 75 dipendenti significano 96.000,00 euro di ricavi per dipendente.
    Un modesto costo dipendente lordo di euro 29.000,00 (circa 1.250,00 euro mensili in busta), riduce a 67.000,00 euro il margine per approvvigionamenti di merci, consumi energetici, imu, tassa rifiuti, manutenzioni ordinarie, pubblicità, promozione, ammortamenti, oneri finanziari, consulenze professionali ed imposte (il tutto ragguagliato al singolo dipendente).
    Probabilmente vendendo segatura al posto della farina o squalo al posto del tonno potrebbe rimanere un utile d’impresa.
    Prospettive:
    Con 7.200.000,00 euro di ricavi disponibili sarebbero in grado di ben funzionare 45 negozi di vicinato a conduzione familiare.
    Un negozio di vicinato di queste dimensioni è in grado di garantire due posti di lavoro dignitosamente remunerati comprensivi dei contributi previdenziali a carico dei titolari.
    Quindi:
    posti di lavoro persi 90,00
    nuovi posti coop 75,00

    Saldo negativo 15,00

    Un negozio di vicinato occupa sino a 150 mq. (o 250 mq. ne comuni più grandi) facilmente reperibili in centro tra le crescenti serrande abbassate, garantisce con gli affitti o con l’uso diretto dei proprietari un ritorno immediato per l’economia della città.
    Un negozio di vicinato sostiene quello accanto, mantiene vive le relazioni personali, innalza l’attrattiva turistica, diventa un tassello del “centro commerciale naturale” che è stato per secoli il cuore della “Piazza italiana” che il mondo intero ha cercato di copiarci.
    Cari giavenesi fate un po’ Voi!
    P.s.
    Per non obbligarVi a misere indigestioni di squalo e segatura saranno quanto prima massacrati i posti di lavoro, non tanto nel numero ma sicuramente nel netto in busta.

    • Nella tua lista hai dimenticato che i tuoi cari “negozi di vicinato” sono spesso più cari, meno forniti e con orari più scomodi. Per cui visto che i soldi non li regala nessuno, se permetti i valsusini decideranno come spenderli dove meglio credono.

      • Gentile Sig. ” tutti economisti ” forse non mi sono espresso bene, ma io non ho dubbi che andrà a gonfie vele, semplicemente si perderanno altri posti di lavoro altrove.

        Per quanto riguarda la libertà dei valsusini di andare dove costa meno, è sacrosanta.

        Come un giorno sarà sacrosanto silurare i dipendenti delle poste, gli impiegati, i dottori, gli insegnanti, gli operai, i camerieri perchè arriverà chi sarà disposto a fare lo stesso lavoro per un po’ di meno. E quindi sarà giusto ( sempre nell’ interesse dei valsusini ) pagare chi si accontenta di meno. Poi dopo avere massacrato i l lavoro dipendente toccherà ai liberi professionisti, e infine ai pensionati perchè ci sarà sempre qualche disperato disposto a fare la stessa cosa per un po’ di meno. GIUSTO ? VIVA la libera concorrenza ma in tutti i settori. Auguri quindi anche a lei.
        Non è una bella propsettiva vero ? In ogni caso se il ” fatti fubo” era rivolto a me, mi dispiace che approfittando dell’ anonimato che evidentemente è un suo stile di vita si permette giudizi non troppo educati. Io non le dico di “farsi furbo” , ma magari di firmarsi, quello si !

        distinti saluti. Mauro galliano. Condove

        • Del futuro dei negozi di vicinato mi frega almeno quanto a loro frega di un loro cliente qualunque che perde il lavoro per qualsivoglia motivo. Supermercati esistono dappertutto, ma nonostante questo continuano ad esistere dappertutto anche i negozi di vicinato. Evidentemente quelli che chiudono o si lamentano sono quelli abituati al guadagno facile con poco sforzo. Pace all’anima loro.

    • I a lei tanto cari negozi “di vicinato” o si adeguano,o sono destinati a chiudere.Ormai si può ordinare la spesa su Internet con consegna a casa.La gente ha sempre meno tempo e soldi.

  3. In realtà sono economista per davvero ed economista d’impresa anche per lavoro.
    I negozi di vicinato non mi sono “cari” per simpatia preconcetta.
    A volte ci si può danneggiare pesantemente proprio spendendo meno…

    Suggerirei in proposito la seguente lettura:

    Effetto Wal-Mart: Il costo nascosto della convenienza
    Libro

    Descrizione.
    Il saggio è l’appassionante resoconto dell’irresistibile ascesa e dei lati oscuri del mastodonte di Bentonville e dell’immenso potere che esercita giorno dopo giorno anche su chi non andrà mai a farci la spesa. …
    Prima pubblicazione: gennaio 2006
    Autore: Charles Fishman
    Genere: Saggistica
    Editore: Penguin Group
    Paese: Stati Uniti d’America
    Numero di pagine: 294

  4. (riepilogando la splendida notizia) A GIAVENO APRE LA nuova cOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOperativa 75 NUOVI POSTI DI LAVORO

  5. Merovingio ha colto in pieno l’evoluzione perversa della società in cui viviamo:
    la mercificazione del tempo.
    Quando ci accorgiamo di avere sempre meno tempo è perché qualcuno ce lo sta rubando, che pretende di poterne disporre in cambio di altro, forse di denaro ma non solo.
    E’ il prezzo che dobbiamo pagare per una vita frenetica l’argomento su cui dovremmo interrogarci per trovarne lo scopo.
    Ma forse uno scopo non esiste …….
    Pensiamo di vivere ed invece giriamo come trottole.
    Pensiamo che la spesa debba arrivarci a casa con un drone e stiamo a marcire ore e ore tutti i giorni su un treno per pendolari o in auto su quella camera a gas a cielo aperto (anche questo è un ossimoro) che chiamano tangenziale.
    Pensiamo che una vacanza non sia tale senza volare sino al Mar Rosso e non siamo mai stati negli incantevoli Balzi rossi.
    Pensiamo che poter fare acquisti a domenica mattina sia un’opportunità e non ci accorgiamo che sarebbe molto meglio poterli fare tutte le sere della settimana tra le sei (18,00) e le sette e mezza (19,30), in santa pace e senza fretta.
    Pensiamo che la “gente” sia un’entità indistinta, compatta, uniforme, acritica e ripetitiva, come un’onda che si frange senza sosta su una spiaggia e non ci accorgiamo che invece è formata da milioni milioni di gocce d’acqua.
    Noi siamo le gocce, ognuno di noi lo è, e non dovemmo mai perdere la consapevolezza di esserlo.

    • Se la tua vita è uno schifo non è che ciò ti autorizza a credere o sostenere che anche quella degli altri lo sia. La tua descrizione applicala su te stesso.

  6. Mi spiace davvero per Te ma con questo rancoroso commento credo proprio di aver intercettato l’essenza della Tua.
    In futuro, se vi saranno ancora occasioni, se Ti fosse possibile Ti chiederei di evitare tra noi il Tu.

    • Se vuoi che la gente Ti dia del Lei, hai sbagliato mezzo da usare come passatempo per scrivere pipponi perlopiù senza senso.

  7. Comici da quartiere, sfruttatori. La coop era la coop fino agli inizi del 1995, dopo sono arrivati i neo schiavisti e ciao alla tutela dei lavoratori.
    Ho lavorati 15 anni in coop e ho visto cosa è diventata.

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